LoScrittoio.it ringrazia gli amici di MISNA.org per l'amichevole concessione alla pubblicazione del loro articolo sulle nostre pagine.

 

Da MISNA MONDO   27/11/2005   12.05

DANIELLE MITTERRAND PER IL "DIRITTO ALL'ACQUA"

(intervista esclusiva)

Diritti Umani, Standard

 

"Il problema principale è che siamo sottoposti a una dittatura economica che risponde unicamente agli imperativi legati alla redditività e che si disinteressa del fatto che 1 miliardo e mezzo di persone nel mondo non ha accesso all'acqua potabile, che 2 miliardi e 600.000 non beneficiano di opere di decontaminazione delle falde acquifere e che 34.000 individui ne muoiano ogni giorno": lo dice alla MISNA Danielle Mitterrand, presidente della 'Fondation France Libertés', nata 20 anni fa, che ha fatto della difesa dell'accesso all'acqua uno dei suoi temi portanti e si appresta a lanciare una campagna si sensibilizzazione e di appello ai donatori per "il diritto all'acqua libera, potabile e gratuita". Mitterrand sottolinea che "nel nostro pianeta l'acqua non manca e non mancherà mai. Ce n'è per tutti, ma è ripartita male, troppo sfruttata e sempre più inquinata". Nove Paesi concentrano sul loro territorio il 60% delle riserve planetarie d'acqua dolce (Brasile, Russia, Usa, Canada, Cina, Indonesia, India, Colombia e Perù). Questa ripartizione, sbilanciata a livello geografico, è rafforzata dalla disomogenea distribuzione della popolazione su scala mondiale. Se un abitante di un Paese del Nord del mondo consuma in media da 100 a 1.000 litri d'acqua al giorno, in molti Stati del Sud del pianeta il quantitativo si riduce solo a pochi litri, ad esempio 15 giornalieri per un cittadino di Haiti. Intanto "in America Latina e in Africa le organizzazioni della società civile hanno saputo mobilitarsi affinché i loro governi rinuncino ai contratti con le multinazionali che pretendono di gestire l'acqua negli interessi della popolazione. Questo è un modo di rispondere alla Banca Mondiale, al Fondo monetario internazionale e alle altre istituzioni internazionali che impongono, attraverso prestiti e sovvenzioni, la privatizzazione dei servizi idrici. Questi servizi devono invece essere garantiti e finanziati dalla collettività, nell'interesse generale" sottolinea Mitterrand. "L'acqua ­ prosegue - è un elemento costitutivo della vita. Ora, per i nostri governi, l'accesso all'acqua rappresenta solo un bisogno che non sono necessariamente obbligati a soddisfare, invece di un diritto da rispettare. Sviluppare l'accesso all'acqua potabile in tutto il mondo, di conseguenza, non è che una questione di volontà politica su scala internazionale, perché le soluzioni esistono". La presidente della 'Fondation France Libertés'dice alla MISNA che la campagna lanciata dalla sua organizzazione promuove l'iscrizione del diritto all'accesso all'acqua potabile in tutte le Costituzioni e anche in quella europea, affinché ogni essere umano possa disporre gratuitamente di 40 litri al giorno, la quantità necessaria per vivere. La questione della gratuità è di fatto un tema-chiave ed è soprattutto su questo aspetto che sono riposte in parte le soluzioni al 'dramma dell'acqua' che, secondo esperti e attivisti, non deve più essere oggetto di 'mercificazione'. Se alcuni progressi sono stati rilevati negli ultimi anni per quanto riguarda l'azione di associazioni e organizzazioni non governative e la presa di coscienza da parte dei cittadini delle loro responsabilità su questo vitale argomento, Mitterrand deplora al contrario che "da parte delle istituzioni internazionali non è stato ottenuto nessun risultato concreto". Secondo la nostra interlocutrice, la comunità internazionale conosce già le risposte e le soluzioni da prendere, ma ogni azione implica dei costi: "Se gli Stati possono spendere oltre 1.000 miliardi l'anno per le armi, possono almeno destinare l'1% di questo budget per 15 anni e finanziare programmi per portare l'acqua laddove non è ancora disponibile". Su questo fronte la fondazione parigina ­ che fa parte del Collettivo mondiale dell'acqua (nato il 4 febbraio 2002 con il nome di Coalizione mondiale contro la privatizzazione e la mercificazione dell'acqua) ­ agisce con i suoi soci per promuovere i progetti per la tutela dell'ambiente e delle condizioni economiche e sociali degli abitanti dei Paesi del Sud del mondo. Per fare qualche esempio, dalla riabilitazione di 18 pozzi tradizionali nel nord della Nigeria, all'accesso all'acqua e alla depurazione delle falde acquifere dei villaggi più poveri del delta del Gange, passando per la valorizzazione della risicoltura e delle opere di rimboschimento nella regione senegalese del Casamance. Secondo gli esperti, se lo scenario attuale non cambierà, nel 2025 tre miliardi di persone non avranno disponibilità di acqua potabile. A fronte del netto aumento del suo valore, l'acqua diventerà, e già rappresenta in alcuni contesti, "l'oro blu" di domani; per Mitterrand "un'arma economica, politica e geo-strategica. Chi avrà la gestione delle risorse idriche avrà in mano il mondo". (intervista di Véronique Viriglio)
[CO]
Copyright © MISNA