Onde radio
Autore : Flavio Gori

La ricerca nel campo delle onde radio é piuttosto giovane. Poco più di cento anni sono trascorsi da quando Guglielmo Marconi diede le prime dimostrazioni che si potevano trasmettere informazioni alla velocità della luce grazie alle onde elettromagnetiche, un mezzo invisibile all'occhio umano, ma non per questo inesistente.
In questi cento anni é stata fatta della strada, sia in termini teorici che empirici, sono stati realizzati apparecchi riceventi analogici, digitali e software, coniugati con antenne sempre più perfezionate, in grado di captare segnali in svariate gamme di frequenza. Quella al di sotto dei 100 chilocicli (abbreviati in KHz) non é stata soggetta a particolari studi da parte della comunità amatoriale nel mondo, complici I fatti che I radio ricevitori amatoriali, anche di buon livello, non sempre permettono di rilevare queste frequenze, come anche il luogo comune che al di sotto dei fatidici 100 KHz non vi sia che il regno del rumore. Questa errata convinzione ha condizionato l'attività amatoriale, obbligando chiunque fosse invece interessato alle cosiddette Long Frequency (Lunghe Frequenze) a cercare fra I ricevitori professionali o militari dismessi o rifugiarsi nell'autocostruzione, trovandosi davanti non semplici problemi da risolvere: dove trovare schemi attendibili per costruirsi ricevitori e antenne per le LF?
Chi si lasciava abbattere da questi problemi non é riuscito a capire che si trattava di un tesoro nascosto e dimenticato. Nelle frequenze al di sotto dei 100 KHz e specialmente al di sotto dei 10 KHz, giù fino a 0.1 Hz vi sono grandi opportunità di ricerca e studio per chiunque sia interessato a capire cosa accade nella nostra atmosfera, nel nostro pianeta. In effetti le onde radio al di sotto dei 10 KHz sono un po' il regno di Radio Natura, ovvero quelle emissioni nella banda radio che non sono indotte dall'uomo, ma sono il risultato di una serie di interazioni elettriche e magnetiche che si esplicano nell'atmosfera, anche in seguito a collisioni con particelle provenienti dal Sole e dallo spazio esterno in generale. Questo tipo di segnali, di emissioni, sono certamente assai diverse da quanto usualmente siamo abituati ad ascoltare dalle nostre radio, ma altrettanto certamente vale la pena ascoltarli: siamo in presenza di sonorità molto interessanti e lontane dal solito. Se poi ci sforziamo di vedere oltre le sonorità, capiremo di essere in presenza di fenomeni ancora in corso di studio da parte di scienziati di primo livello, in tutto il mondo e che anche gli altri pianeti del sistema solare offrono simili esperienze, purché dotati di atmosfera.
Dunque Radio Natura é un settore della ricerca scientifica in fase di sviluppo, in divenire, a cui possono dare un importante contributo anche I ricercatori amatoriali. E questo é in effetti quanto sta accadendo in tutto il mondo almeno dalla fine degli anni '80, quando Radio Natura cominciò a farsi notare dalla comunità amatoriale, o almeno da quella più attenta al lato della ricerca scientifica. Mi piace ricordare il collega ed amico Mike Mideke grande pioniere del ramo, come anche William Pine, Jim Ericson e William Taylor della NASA. Tutti insieme fondatori dell'Inspire Project, Associazione Internazionale dedicata allo studio delle frequenze di Radio Natura. La stessa NASA ha sponsorizzato moralmente il Progetto, inserendolo nelle sue attività Educational. Oggi a distanza di una decina d'anni dall'inizio del lavoro, possiamo dire che I ricercatori amatoriali, gli studenti, gli insegnanti ed I ricercatori professionisti di tutto il mondo hanno lavorato bene insieme, per un lungo periodo di tempo, senza beghe personali o invidie. Ognuno al suo livello, ma tutti con grande rispetto reciproco ed io stesso, che non sono uno scienziato, mantengo un ottimo rapporto con I suddetti, come anche con Stas Klimov, ricercatore russo dell'Agenzia Spaziale I.K.I. (La NASA russa), in cui ricopre la carica di Responsabile del Laboratorio di Ricerca ElettroMagnetico.
Recentemente ho prospettato alla NASA un Progetto teso al lancio di un pallone sonda contenente un ricevitore sulle frequenze di Radio Natura, che andasse a registrare la suddetta banda radio in coincidenza del passaggio nella nostra atmosfera dello sciame delle Leonidi, lo scorso 18 Novembre. Il noto Ente americano ha accettato la proposta (fatta da un ricercatore amatoriale e giornalista ma non un professionista della ricerca, né accreditato da qualche primario Istituto di Ricerca) e l'ha messa in opera dopo appena 20 giorni dal ricevimento del mio messaggio. Credo che buona parte del successo sia dovuto al modo tipicamente americano di approcciare le novità, da chiunque esse provengono, purché considerate valide. Non si guarda il nome di chi propone, ma l'idea. Un aspetto che ritengo fondamentale e, purtroppo, non da tutti gli enti di ricerca condiviso.
Questo sistema di approcciare le proposte, le novità, ha certamente portato molti ricercatori ad approfittare delle opportunità che il nuovo mondo ha offerto ed offre e, di conseguenza, ha svilito le probabilità che il vecchio mondo (o parte di esso) ha di poter coltivare I propri ricercatori e le loro idee, con le conseguenze negative sul prosieguo della buona ricerca, che il vecchio mondo (o parte di esso) dovrà necessariamente affrontare.
L'esperienza del sottoscritto conferma le possibilità che tuttora esistono per I seri ricercatori non professionisti di essere utili alla Ricerca scientifica se le loro proposte, le loro idee, valgono. Anche nei confronti di Enti di Ricerca primari.

Flavio Gori