A come archelogia, B come bios, C come colori
Autore : Veronica Capasso

A come archeologia, B come bios, C come colori. Niente male come inizio, o almeno è un inizio. Quando mi è stato chiesto di parlare di archeologia, non ho saputo resistere, l'idea mi è piaciuta. Ma un compito non certo facile per mille motivi. L'argomento è vasto, esistono libri, enciclopedie, mensili che trattano di archeologia. Nuove scoperte, ricerche scientifiche, conclusioni che sembrano assolute, poi si rivelano solo in parte vere



Pensare a un percorso da compiere non si è rivelato così semplice. Potrei cercare di parlare di affascinanti siti archeologici, delle differenze tecniche tra i primi scavi e quelle attuali, del mestiere dell'archeologoDopo aver pensato e ripensato, la mia scelta è caduta sui colori. Siamo circondati dai colori. Colori caldi, colori freddi. Un'esplosione di colori nella natura. E nella vita quotidiana? Siamo attratti dai colori, inutile negarlo: ognuno di noi ha il suo colore preferito, o associa un colore ad un particolare stato d'animo. Diciamolo pure, i colori vanno di pari passo con la vita, e non mancano neppure i luoghi comuni. Il rosso? Il colore della passione. Alla purezza non si può fare a meno di associare il bianco. E se la speranza è l'ultima a morire fa capolino il verde. Non scordiamoci del gatto, per giunta nero che ti attraversa la strada. E' anche vero che i colori sono legati ai due momenti principali della vita: la nascita e la morte. Quanti mutamenti nel corso dei secoli ma i colori sono rimasti. E l'uomo è sempre stato attirato dai colori, in tutte le epoche. Il colore è un elemento determinante che riaffiora sempre nei ritrovamenti archeologici. Il mio percorso seguirà proprio i colori: rosso come, giallo come, azzurro come. E niente paura ai salti nel tempo. Qui parte il nostro viaggio, o meglio il nostro percorso che ancora non ha un itinerario preciso, è una strada da percorrere con il solo aiuto delle stelle.