Mac e software per VLF/ULF

Intervento di Vanni Guarnieri esperto in informatica, curatore della pagina dedicata alla divulgazione astronomica nelle pagine web dell'Istituto Astronomico di Arcetri, visitabile al seguente indirizzo: http://www.arcetri.astro.it/CDAs/

 

ho letto gli articoli. Sono d'accordo in
linea di principio, credo che pero' il limite maggiore sia nel voler
scegliere 'a priori' (mi sbaglio) il mac come piattaforma di base.

pur essendo macchine stupende, gli apple sono caratterizzate dalla scarsa
diffusione e dalla 'blindatura' del sistema (per non parlare dei
costi...)

questo mette potenzialmente un limite alla possibilita' di sfruttamento di
software 'simile' gia' esistente e impone a chi si volesse dedicare alla
cosa di procurarsi una macchina 'ad hoc', anche se, ripeto, una
*splendida* macchina.

i macintosh rappresentano un prodotto di nicchia, che non puo' competere
con altre piattaforme, se non in certi specifici settori.

per questo io sono dell'idea che se progetto coordinato deve essere, si
deve partire da un'architettura aperta, da del software 'open source' e da
sistemi che permettano la scalatura/configurazione del sistema di
acquisizione e di riduzione dei dati.

intendo dire che nella mia mente vedo una catena di processazione composta
dai 'sensori', ovvero dal convertitore ad/da seguito dal software di
analisi/memorizzazione dei dati che possa essere adattata all'hardware
presente.
in certi casi potro' fare il tempo reale (basta una soundblaster), in
certi casi no, ma comunque posso contribuire al progetto in modo
significativo.

legarsi dal punto di vista dell'hardware (il convertitore del mac e'
quello e stop) e del software (chiuso, commerciale ?) e' una scelta che
lega le mani in partenza e che prima o poi soffre di problemi di
vecchiaia.

viceversa, un'architettura 'aperta', sia hw che sw, permette di adattarsi
in modo piu' flessibile alla cosa.

tutto questo va coordinato, ma in modo intelligente (tra gli astrofili
c'e' chi ha un 15 cm a specchio e chi un rifrattore da 40 cm, ma tutti e
due possono osservare le stesse cose) senza impiccarsi con un prodotto
commerciale che non consente scelte autonome.

per questo io personalmente vedrei meglio piattaforma intel e software
linux, ovvero una miniera di cose gia' fatte, a codice disponibile
gratuitamente di costo zero. l'hardware mimimo ugualmente ha costi
irrisori.

in definitiva: prima stabilire *cosa esattamente serve*; poi vedere se
qualcuno ha gia' fatto cose analoghe (domanda retorica) e poi
utilizzare/modificare il software esistente. le interfacce utente sono
l'ultima cosa da definire.

a titolo di esempio ti mando alcuni link che puoi verificare (sono il
risultato di una ricerca abbastanza sommaria, credo che cercando meglio
si trova ancora di piu', ad esempio mi ricordo un software stupendo per
l'analisi di seganli radioastronomici).

mi piacerebbe parlare a voce della cosa...

http://bul.eecs.umich.edu/signal/ (nota l'hardware richiesto...)
http://www.ibiblio.org/pub/Linux/apps/sound/freqs/!INDEX.html
http://www.baudline.com/
http://www-nuclear.physik.uni-bremen.de/~arvin/xanalyser/index.html
http://www.pp.clinet.fi/~visitor/transient.jpg (e' un software per
l'analisi di segnali sonar, ma, viste le frequenze in gioco, credo sia
adattabile)

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