Messenger torna verso Mercurio


Autore: Tony Phillips - Science@Nasa



La navetta spaziale della NASA Messenger sta ormai per raggiungere Mercurio. Luned' 6 ottobre 2008 la sonda condurrà la seconda delle tre missioni di volo radente allo scopo di fotografrare la maggior parte delle aree di Mercurio non catalogate nella precedente missione.


Quando Messenger volerà alla minima distanza (flyby) dal suolo del pianeta più vicino al Sole, sarà a circa 125 miglia (200 km) di distanza dalla superficie e scatterà 1.200 immagini.


Il flyby permetterà inoltre di avere un importante aiuto nel cacolare la gravità critica del pianeta in modo da permettere alla stessa navetta di immettersi nell'orbita interna di Mercurio nel Marzo 2011, per la prima volta nella storia della ricerca spaziale.


Durante il primo flyby di Mercurioeffettuato da Messenger il 14 gennaio 2008, le sue fotocamere hanno ripreso circa il 20% della superficie mai vista in precedenza da altre sonde spaziali.

Messenger riprese antichi vulcani che fanno risuonare alcune aree del pianeta, ha scoperto che il campo magnetico è vivo e generato da una sorta di dinamo all'interno di Mercurio scoprendo inoltre una sorprendentemente  nuvola ricca di plasma intrappolata nel campo magnetico suddetto. 


Ulteriori informazioni sulle scoperte del primo flyby di Messanger possono essere trovate qui.


"Il secondo flyby ci mostrerà un'area del tutto diversa, situata nella parte opposta del pianeta e che non è mai stata ripresa" dice Louise M. Prockter, scienziato alla John Hopkins University in Laurel, Maryland.


Dal secondo passaggio radente ci aspettiamo di avere ulteriori sorprese. Un altimetro laser misurerà la topografia del pianeta permettendo per la prima volta agli scienziati di correlare la misurazione topografica ad alta risoluzione con le immagini ad alta risoluzione. Allo stesso tempo i sensori di Messenger analizzeranno la composizione chimica e mineralogica della superficie di Mercurio.


"Saremo in grado di fare il primo test delle differenze nella composizione chimica fra i 2 emisferi ripresi durante i 2 flyby", dice Ralph McNutt un altro scienziato della John Hopkins.


"I risultati del primo volo di Messenger hanno portato a risoluzione dibattiti scientifici che duravano da oltre 30 anni. Questo secondo passaggio ci permetterà di scoprire ancora più informazioni su Mercurio", dice Sean Solomon, capo scienziato della missione per la Carnegie Institution di Washington.