La Faccia su Marte si è tolta la maschera.

 

Autore: Tony Phillips (NASA-Marshall Space Flight Center)

Traduzione di Flavio Gori

 

25 anni fa qualcosa di particolare avvenne nei pressi di Marte. La sonda della NASA, Viking1, orbitando intorno al pianeta rosso, scattava immagini alla ricerca del luogo ideale per far atterrare la navetta gemella Viking2, quando improvvisamente inquadrò un'ombreggiatura del tutto simile ad un'enorme faccia umana. Una testa delle dimensioni di circa 3 km nella regione chiamata "Cydonia".

Ci deve essere stata una certa sorpresa fra gli addetti al controllo missione al Jet Propulsion Lab di Pasadena quando la faccia apparve sui loro monitors. La sensazione, però, fu di breve durata. Come altre zone intorno a Cydonia poteva trattarsi di una Mesa, solo che quest'ultima aveva ombre inusuali che la facevano assomigliare ad una Faraone egiziano.

Pochi giorni dopo NASA rese pubblica l'immagine.
Il titolo recitava una " grande formazione rocciosa che ricorda una testa umanaformata da una serie di ombre che danno l'illusione di occhi, naso e bocca". Gli autori pensavano che sarebbe stato un buon modo per innescare interesse del pubblico per Marte. Ed in effetti lo fu!

La "Faccia su Marte" divenne una icona popolare, apparve in film, riviste, giornali, libri, trasmissioni radiofoniche e televisive fino ai negozi di alimentari negli gli ultimi 25 anni.

Alcune persone pensavano, in buona fede, che la "Faccia" fosse una prova di una vita su Marte, prova che, secondo le schiere di cospirazionisti, NASA stava cercando di occultare per oscuri motivi. Altri pensavano invece che NASA stesse cercando di salvare i propri budget facendo pensare che vi è stata una civiltà su Marte. Insomma tutto ed il contrario di tutto.
Per quanto non vi fossero molti scienziati a pensare che la "Faccia" fosse una prova di civiltà aliene, fotografare Cydonia ad alta risoluzione divenne una priorità per NASA. Quando Mars Global Surveyor (MGS) giunse nei pressi del pianeta rosso nel Settembre '97, 18 anni dopo il Viking1 si posero subito in essere le grandi capacità di risoluzione di MGS per fugare ogni dubbio.

"Sentivamo che questo era importante per i contribuenti americani" dice Jim Garvin, Capo Scienziato per il Programma di Esplorazione di Marte della NASA. "Volevamo fotografare la "Faccia" non appena possibile".

E così il 5 Aprile 1998, quando MGS era per la prima volta in volo sopra la regione di Cydonia, Michael Malin ed il suo gruppo al lavoro su Mars Orbiter Camera (MOC) scattò un'immagine che risultò essere 10 volte più nitida di quella ormai famosa scattata dal Viking1.
Migliaia di navigatori web appassionati di questioni spaziali erano in ansiosa attesa di poter vedere apparire sui monitor dei loro camputer la foto, dal sito del Jet Propulsion Lab di Pasadena. E fu così che videro apparire una formazione naturale. In effetti non c'era alcun monumento alieno.

Certamente non tutti rimasero soddisfatti. La "Faccia" è posta a 41° di latitudine marziana Nord, dove era in corso l'inverno marziano, nell'Aprile 1998, una stagione particolarmente nuvolosa sul Pianeta Rosso. La fotocamera a bordo del MGS dovette "scavare" in maniera decisa attraverso lo strato nuvoloso per "vedere" la "Faccia". Gli scettici dissero che, forse, gli alieni erano riusciti a nascondere i loro artefatti con la nebbia. O almeno le macchine NASA erano entrate in confusione con tutta quella nebbia.

I responsabili a Terra della Missione si prepararono a tentare di nuovo. "Il problema" dice Garvin "è che MGS lavora in scansione come una macchina per fax e legge solo quello che è direttamente al di sotto della navicella con strisce strette 2.5 km. Non passiamo spesso direttamente sopra Cydonia".

Ciò nonostante il giorno 8 Aprile 2001 un giorno libero da nubi su Cydonia, MGS fu in grado di avvicinarsi abbastanza alla "Faccia" per tentare un'altra ripresa ad alta risoluzione della zona interessata. "Abbiamo dovuto ruotare la navicella di 25° per avere la migliore vista possibile del campo ed il gruppo di Malin ha scattato un'immagine assolutamente straordinaria per dettaglio, usando la macchina alla massima risoluzione possibile" dice Garvin.
Ogni pixel di questa ultima immagine mostra 1.56 metri, in confronto ai 43 metri dell'immagine del Viking nel 1976.

"In poche parole, in questa immagine, siamo in grado di riconoscere nel dettaglio oggetti delle dimensioni di un aereo o delle piramidi sul tipo di quelle egizie".

Quello che l'immagine in effetti mostra è l'equivalente marziano di una mesa, formazioni geologiche comuni nell'Ovest degli USA. "Mi ricorda il Middle Butte nel fiume Snake (Serpente) nell'Idaho", dice Garvin. " Quella è una cupola di lava che prende la forma di una mesa isolata della stessa altezza della "Faccia di Marte".

Ci sono altre formazioni di tipo mesa a Cydonia ma dato che non hanno una conformazione simile ad una faccia umana, non hanno attratto alcun interesse nella pubblica opinione. Garvin ed altri membri della squadra di MGS hanno studiato queste formazioni con grande attenzione, usando anche un altimetro laser chiamato "MOLA" e posto su MGS.

MOLA è in grado di misurare altezze di qualunque oggetto con una precisione verticale che va da 20 a 30 cm, mentre la sua risoluzione orizzontale è di 150 metri. "Facciamo centinaia di misurazioni di altezze nella regione di Cydonia" dice ancora Garvin, " inclusa la "Faccia". La sua altezza, il volume ed il rapporto fra tutte le sue dimensioni sono simili a quelli delle altre mesa circostanti. Non ha alcun particolare esotico".

I dati rilevati grazie al laser sono forse ancora più convincenti di quelli tratti dalle foto sul fatto che la "Faccia" sia una formazione naturale. Le mappe in 3 dimensioni riprendono la "Faccia" da ogni angolo senza le alterazioni indotte da luci ed ombre. Non ci sono occhi, naso o bocca!

Le mesa di Cydonia sono comunque di grande interesse per i Geologi Planetari perché si trovano in una zona di Marte particolare, una regione di transizione fra le alture craterizzate del sud verso le terre meno montagnose del nord. Alcuni scienziati pensano che le pianure del nord sono tutto quanto rimane di un antico oceano marziano. Se così fosse, Cydonia potrebbe essere stata in passato un' ospitale spiaggia.

"I sostenitori dell'idea Oceano dicono che le mesa sono proprio quello che ci possiamo aspettare di vedere nei pressi del bordo dell'acqua, ovvero dove vi sono fenomeni di erosione creati dalla forza dell'acqua" dice Garvin. "Ma ci sono altre possibilità, le mesa potrebbero essere state create dai ghiacciai, spazzolati dai venti e dall'acqua marziani, come anche spostati da movimenti tettonici. Semplicemente non lo sappiamo."

Forse il miglior modo di svelare questi misteri sarebbe quello di inviare un geologo su Marte. E Garvin, un appassionato scalatore, ci andrebbe volentieri.
"Posso immaginarmi ad arrampicare fino a circa 2400 metri sui fianchi di queste montagne, così simili al Middle Butte in Idaho. La conformazione della massa rocciosa che si trova alla base, potrebbe dare difficoltà ad uno scalatore-robot, ma non ad un essere umano". Le ultime immagini scattate da MGS sono così dettagliate che Garvin conosce già quale sentiero prenderebbe ed ha già preparato una mappa per i sentieri da seguire! "L'inizio e la parte intermedia sarebbero abbastanza facili. In un paio d'ore potrei essere sulla cima".

"Da lassù la vista sarebbe certamente spettacolare, verso sud la superficie marziana si inclina verso l'alto fino a formare montagne, mentre verso nord discende verso le pianure. Guardandomi intorno vedrei un miscuglio di paesaggio familiari e bizzarri, con piccole montagne, mesa e crateri d'impatto.

"Marte è certamente un posto speciale, ci ricorda qualcosa di casa un giorno ci andremo", dice Garvin. "Questo è forse il motivo per cui la "Faccia" era diventata così popolare: rinforzava la connessione fra la Terra e Marte. Ma anche senza un monumento alieno, ci sarà molto, in futuro, da esplorare. Scalare le mesa di Cydonia, se mai inizieremo da lì, non sarà che l'inizio.