Acqua liquida su Enceladus, satellite di Saturno.

Autore: Fonti stampa NASA - Science@NASA

 

La navicella della NASA Cassini potrebbe avere trovato prova concreta dell'esistenza di acqua liquida che sembra emessa dalla superficie come nel caso dei geyser del Parco Nazionale di Yellowstone. La presenza di acqua allo stato liquido nei pressi della superficie, porta molte domande su questa luna misteriosa.

 

"Ci rendiamo conto che si tratti di una conclusione importante, avere acqua liquida all'interno di un corpo celeste molto piccolo e molto freddo" dice Carolyn Porco responsabile del gruppo di studio Immagini all'Istituto di Scienza dello Spazio a Boulder in Colorado.

"Comunque se siamo nel giusto abbiamo un significativo allargamento della diversità almeno potenziali dell'ambiente del sistema solare dove potremmo avere le condizioni favorevoli all'evoluzione di organismi viventi."

Le immagini ad alta risoluzione scattate da Cassini mostrano emissioni ghiacciate composte da enormi quantità di particelle ad alta velocità che dalla superficie del satellite Enceladus si dirigono verso lo spazio aperto.

Gli scienziati hanno esaminato diversi modelli per spiegare il processo. Fra quelli esaminati, è stata scartata l'ipotesi secondo cui le emissioni sono prodotte da soffioni sulla superficie del satellite originate da vapore creato quando l'acqua calda si converte in gas. E' stata invece trovata prova per una possibilità più eccitante. Le emissioni potrebbero originarsi da sacche di acqua liquida a circa zero gradi Celsius nei pressi della superficie. Ci troviamo davanti ad una versione fredda dell'Old Faithfull a Yellowstone.

"Finora sapevamo che all'interno del sistema solare vi erano tre luoghi in cui ci si potevano aspettare vulcani attivi: la luna di Giove Io, la nostra Terra e Tritone, una luna di Nettuno. Cassini ha cambiato questa visione facendo di Enceladus l'ultimo membro di questo club molto esclusivo ed uno dei posti più eccitanti dell'intero sistema solare" dice John Spencer, scienziato del Southwest Research Insitute di Bolder e collaboratore del gruppo di studio Cassini.

 

"Altre lune del sistema solare possono avere oceani di acqua liquida coperta da chilometri di crosta" ci dice Andrew Ingersoll del California Insitute of Technology di Pasadena. "Quello che qui è diverso è che le sacche di acqua liquida sembrano essere profonde solo poche decine di metri."

"Come Cassini si avvicinava a Saturno, scoprivamo che il sistema saturniano è colmo di atomi di idrogeno."

A quel tempo non avevamo alcuna idea in relazione a dove arrivasse l'ossigeno" dice Candy Hansen del Jet propulsion Lab della NASA a Pasadena. "Adesso sappiamo sappiamo che Enceladus erutta molecole d'acqua che si dividono in idrogeno e ossigeno."

Gli scienziati hanno ancora molte domande che aspettano una risposta. Perchè Enceladus è così attivo? Potrebbe questa attività essere stata abbastanza continua rispetto alla vita del satellite da poter avere avuto una possibilità di incidere sulla storia della luna e del suo interno? Nella primavera del 2008 gli scienziati avranno un'altra possibilità per osservare i geysers, e dare una risposta a quese domande, quando Cassini sorvolerà Enceladus a circa 350 km di altezza.

"Enceladus dovrebbe essere la massima priorità per noi" dice Jonathan Lunine ricercatore del gruppo Cassini, in forza all'Univerrsità dell'Arizona a Tucson. "Saturno ci ha dato due mondi da esplorare.

 

Gli scienziati coinvolti nello studio di Enceladus hanno espresso il loro contributo nel numero di Science pubblicato nella prima settimana di Marzo 2006.