La Missione Keplero in cerca di pianeti simili alla Terra.


Autore: Tony Phillips - Science@NASA.gov


Una delle domande più antiche e di complicata soluzione: siamo soli nell'Universo? Ci sono altri mondi come il nostro, là fuori?


La Nasa ha deciso di inviare una navetta spaziale per cercare di dare una risposta a queste domande: Keplero.

Questa sonda ha in programma di lasciare il nostro pianeta dalla base di Cape Canaveral, in Florida, a bordo di un razzo Delta II il giorno 5 marzo 2009 alle 10.48 ora locale (le 16.48 ora italiana). Si tratta della prima missione in grado di rilevare pianeti simili alla Terra, ovvero pianeti rocciosi che orbitano intorno ad una stella come il nostro Sole, con una parte liquida in grado di di mantenersi in superficie.


Secondo Jon Morse Direttore della divisione Astrofisica al Quartier Generale della Nasa a Washington, Keplero è una componente basilare nella ricerca di pianeti dove le condizioni generali siano simili alla Terra.


La Missione prevede tre anni e mezzo di rilevamento di più di centomila stelle del tipo del Sole nella regione Cigno-Lira, nella nostra galassia, la Via Lattea. Ci si aspetta di trovare qualche centinaio di pianeti delle dimensioni della Terra che orbitano a varie distanze dalle rispettive stelle. Nel caso che i pianeti simili alla Terra siano comuni nelle aree definibili abitabili e le condizioni favoriscano l'esistenza di acqua liquida, Keplero potrebbe trovare dozzine di mondi come il nostro. Se invece quei pianeti fossero rari, Keplero potrebbe non trovarne affatto.


Il telescopio a bordo di Keplero è stato progettato specificamente per rilevare lievi oscuramenti nella luce emanata dalle stelle causati dai transiti di altri pianeti. Alcuni sistemi di stelle sono orientati in modo che i loro pianeti passano di fronte alle loro stelle, come se fossero visti dal punto di vista degli abitanti del pianeta Terra. Durante il loro transito essi possono causare una leggera diminuzione della luce proveniente dalle stelle. Il telescopio di Keplero è in grado di rilevare una variazione della brillantezza di 20 parti per milione.


James Fanson direttore del progetto Keplero al Centro di Volo Spaziale della Nasa a Pasadena, dice che se Keplero stesse osservando la lampadina di un porticato qui sulla Terra, sarebbe in grado di rilevare l'abbassamento causato dal passaggio davanti alla lampadina quando una persona si trovasse a passarci davanti.


Per raggiungere tale risultato Keplero ospita la più performante fotocamera che sia mai stata inviata nello spazio, con un sensore CCD di 95 megapixel.


Osservando per l'intera durata della Missione una data area del cielo, Keplero sarà in grado di tenere sotto controllo i pianeti nei periodici transiti davanti alle loro stelle. Un pianeta delle dimensioni e dalle caratteristiche della Terra dovrebbe impiegare circa un anno terrestre per completare la propria orbita e tutto ciò darà ai ricercatori abbastanza tempo, tre anni, per confermare o meno la loro presenza.

I telescopi a Terra e quelli che già sono in orbita (Hubble e Spitzer) cercheranno di dare un seguito alle eventuali scoperte di Keplero.


Secondo Debra Fischer dell'Università Statale di San Francisco, Keplero sarà un aspetto importantissimo per capire quale tipo di pianeti si formano intorno alle stesse. Le scoperte che si faranno, potranno essere usate immediatamente per studiare le varie atmosfere e i pianeti gassosi grazie a Spitzer. Le statistiche che otterremo ci aiuteranno per avvicinarsi al giorno in cui scorgeremo un piccolo puntino blu, come la nostra Terra, che sta orbitando intorno ad un'altra stella nella nostra galassia.