Un'enorme "nastro" sul confine del Sistema Solare: Mistero risolto?


Autore: Tony Phillips (Science@Nasa)


Lo scorso anno, quando la navetta spaziale della Nasa detta IBEX (Interstellar Boundary Explorer) scoprì un'enorme striscia ai confini del nostro Sistema Solare, i ricercatori restarono di stucco. Lo chiamarono un Risultato Sorprendente restando incerti sulla sua origine. Adesso il mistero potrebbe essere risolto.


"Crediamo che il nastro sia un riflesso" dice Jakob Heerikhuisen, uno scienziato che presta la sua opera presso l'università dell'Alabama a Huntsville per conto della Nasa.

"Si trova dove le particelle del vento solare si dirigono verso lo spazio interstellare e restano riflesse verso il sistema solare grazie a un campo magnetico galattico".


Heerikhuisen è coautore di un articolo che riporta i risultati nella decima edizione del Astrophysical Journal Letters.


"Si tratta di una scoperta molto importante", dice Arik Posner, un altro ricercatore impegnato nel progetto IBEX al quartier generale della Nasa. "Lo spazio interstellare appena oltre il confine del Sistema Solare è per lo più un territorio inesplorato. Adesso sappiamo che potrebbe esserci un forte e ben organizzato campo magnetico appena oltre la nostra porta".


I dati di IBEX ben si adattano con i recenti risultati forniti dalle navette Voyager 1 e 2, anch'esse  prossime ai confini del Sistema Solare ed i cui strumenti sembrano aver rilevato un fortissimo magnetismo prossimo alla regione che stanno attraversando. Bisogna però dire che le misurazioni dei Voyager  sono abbastanza prossime a quanto le circonda, mentre IBEX è in grado di darci un'immagine molto più vasta. La striscia che IBEX vede è molto grande e si estende per quasi tutto il cielo visibile, il che suggerisce che il campo magnetico ad essa circostante dovrebbe essere altrettanto esteso.


Per quanto le mappe della striscia sembrano mostrare un corpo luminoso, essa non emette alcuna luce. In realtà riesce a farsi notare grazie a flussi di particelle chiamate "Energetic Neutral Atoms" (ENA), che possiamo definire come un'ampia varietà di atomi d'idrogeno.

Queste particelle sono in effetti emesse dal nastro e sono catturate dagli strumenti IBEX in orbita terrestre.


Il processo riflettente proposto da Heerikhuisen e i suoi collaboratori è un po' complicato, includendo scambi d'energia multipli, reazioni fra atomi d'idrogeno e protoni. Il risultato di tutto questo comunque sarebbe semplice. Le particelle del vento solare che sfuggono dal Sistema Solare  le incontriamo a circa 100 unità astronomiche  (circa 15 miliardi di chilomteri) in un campo magnetico galattico da cui verrebbero poi rimandate indietro verso la regione da cui provengono.


"Se questa interpretazione è corretta - e non tutti ne sono convinti - allora la forma della striscia ci dice parecchio a proposito dell'orientamento del campo magnetico nel nostro angolo di Via Lattea", nota Heerikhuisen.

E questo sarà un aspetto cardine nel futuro della ricerca.


Il Sistema Solare sta passando attraverso una regione della Via Lattea intrisa di raggi cosmici e nuvole interstellari. Il campo magnetico del nostro Sole viene "gonfiato" dal vento solare fino a formare una bolla chiamata eliosfera, che in buona sostanza ci protegge da queste particelle.

Comunque la stessa bolla è vulnerabile ai campi esterni. Un forte campo magnetico appena fuori dal Sistema Solare potrebbe pressare sull'eliosfera e interagire con questa in maniera sconosciuta. Ne sarebbe rafforzata o indebolita? Nessuno può dirlo, al momento.


"IBEX controllerà il nastro in questione molto da vicino nel futuro" ci dice Posner. "Potremmo vederne la forma cambiare e questo ci farebbe capire quanto e come il nostro ambiente interagisce con la galassia che ci sta di rimpetto.


Sembra che possiamo imparare molto dal semplice guardare nello specchio. Su Science@Nasa ne parleremo ancora a breve. Tornate a trovarci spesso.