Il lavoro nella piana e la globalizzazione.

Autore: Stefano Ceccatelli

Che dire della conferenza-dibattito svoltasi pubblicamente la sera del 14 febbraio 2008 all'auditorium del centro universitario di Arte e Design di Calenzano sul tema "Il lavoro nella piana e la globalizzazione"?


Senz'altro si può dire che si è trattato di un incontro utile ad avvicinare i cittadini alle Istituzioni e ad indagare sullo stato in cui versa il lavoro qui, in questa nostra piana che si stende da Firenze a Prato, aree limitrofe comprese.
Il Sindaco di Calenzano, Giuseppe Carovani, ha fatto il punto sulla situazione odierna di un polo industriale, quello della piana appunto, che, nonostante la crisi di cui tutti parlano, è pur sempre fra i primi quattro d'Italia.

Il settore meccanico, trainato da Pignone e Galileo, continua a essere il comparto di punta, ma anche quello chimico e quello farmaceutico vanno bene, per non parlare del comparto turistico. E anche l'edilizia dà segnali di ripresa.
La politica locale, in questi anni, rimarcava Carovani, ha cercato, come ha potuto, di garantire quelle infrastrutture logistiche essenziali indispensabili alla produzione (alta velocità, interporto, sviluppo dell'area metropolitana, etc) nonché di investire in formazione e ricerca. A questo proposito, proprio la sede che ci ospitava, la Facoltà universitaria di Design industriale, calzava a pennello per fornire da esempio: si tratta infatti di una facoltà che rappresenta un'isola di eccellenza a livello addirittura nazionale, e più ancora lo diventerà quando sarà pronto il laboratorio di prototipazione rapida che è ancora in fase di allestimento.

In effetti è sotto gli occhi di tutti quanto una maggiore sinergia fra ricerca, università e imprese sia fondamentale per lo sviluppo della nostra area.
Ambrogio Brenna, Assessore alle attività produttive della Regione Toscana, ha evidenziato la latitanza di una strategia politica a livello nazionale finalizzata a favorire lo sviluppo delle imprese.
E' quanto mai necessario, invece, per far decollare il nostro territorio sotto questo aspetto, prendere esempio da quelle aree industriali (la Renania, la Francia, gli USA, le tigri asiatiche in modo particolare) che invece attuano da tempo serie politiche nazionali di sviluppo.
Delineando il profilo economico della Toscana, una regione in cui prevale la piccola impresa (su un totale di 370.000 imprese ben il 98% ha meno di 20 dipendenti e sono solo 80 le imprese con più di 250 dipendenti), Brenna ha rimarcato la necessità di politiche pubbliche che favoriscano la micro-impresa.

Altrimenti nessuno sviluppo è possibile. Brenna ha sottolineato soprattutto quanto sia fondamentale puntare sulla qualità dello sviluppo. Ci vogliono prodotti di altissima qualità e una manodopera altamente qualificata se vogliamo reggere la sfida del mercato globale.
Ben il 94% dell'export toscano viene dal manifatturiero che però rappresenta soltanto il 27% dell'occupazione, per lo più concentrata nei servizi.

I servizi sono indispensabili per fare competitivo un sistema economico, ma non si può fare a meno del manifatturiero. A riprova di ciò, Brenna riportava alcuni esempi locali, come quell'industria di Montelupo che ha riqualificato un prodotto antichissimo come la ceramica mediante l'utilizzo di speciali nanotecnologie. E' paradossale, spiegava Brenna, che oggi ci sia chi va in cassa integrazione per mancanza di adeguata manodopera specializzata, a fronte di un'ampia domanda da parte del mercato.

A rappresentare il mondo del sindacato è intervenuto il vice segretario regionale della C.G.I.L, sig. Berretti, che ha parlato invece dei livelli salariali peggiorati negli ultimi anni, dei rischi di incidenti mortali sul lavoro, che invece sono in aumento, dei diritti dei lavoratori che vanno riducendosi di anno in anno. Berretti ha snocciolato vari dati statistici. Quello relativo al potere d'acquisto (ridottosi di duemila euro negli ultimi 5 anni ­ fonte IRES), quello sulle tassazioni dei salari, troppo alte in Italia (19,6%) rispetto alla media UE (16,8%), quello sulla scomparsa del lavoro a tempo indeterminato (-79% rispetto a tre anni fa).

Tutto questo in presenza di un tasso di disoccupazione che invece è il più basso di sempre in Toscana (solo il 3,6%). Ma si tratta di lavori sempre più precari e sempre meno tutelati.
Anche su questo fronte, dunque, urge recuperare una qualità del lavoro.
Dalle molteplici domande poste dai cittadini presenti all'auditorium sono emerse altre tematiche (il contesto geopolitico odierno, con attori economici quali gli USA, l'UE, la Cina e l'India; la difficoltà di far decollare una cultura della cooperazione fra piccole imprese; il tema di una politica in favore delle fonti energetiche rinnovabili che stenta a prender piede) che probabilmente saranno riprese nel corso dei prossimi incontri pubblici calenzanesi. Sono infatti previsti altri 4 appuntamenti sul questo tema del lavoro.
Ecco il calendario previsto:

Venerdì 29 Febbraio, ore 21, Sala dell'Altana del Castello di Calenzano
IL LAVORO E LE LEGGI DELLO STATO: quale tutela?
Relatore: Dott. Alberto Cecchetti

Venerdì 7 Marzo, ore 21, Sala dell'Altana del Castello di Calenzano
LA DOTTRINA SOCIALE CRISTIANA
Relatore: Dott. Alberto Lo Presti

Venerdì 28 Marzo, ore 21, Sala dell'Altana del Castello di Calenzano
PRODUZIONE E CENTRALITA' DELLA PERSONA: modelli alternativi

"ECONOMIA DI COMUNIONE"
Relatore: Prof. Luigino Bruni
"RESPONSABILITA' SOCIALE DELL'IMPRESA"
Relatore: Agostino Brenna ­ assessore alla Regione

Venerdì 11 Aprile, ore 21, Sala dell'Altana del Castello di Calenzano
QUALITA' DELLA VITA E SVILUPPO SOSTENIBILE
Relatore: Dott. Franco Gesualdi

Il ciclo di incontri è organizzato dall'Associazione culturale "Essere" e dall'Associazione "Polis", con il patrocinio del Comune.