Nota di Paolo Manzelli
pmanzelli@gmail.com
Cari colleghi ed amici, a 70 anni, con mia moglie con due operazioni per il cancro, ho iniziato a pensare alla biologia ed alle scienze della vita, a partire dall'APOPTOSI, in altre parole dalle ragioni della morte programmata delle cellule. Mi resi conto, che la biologia seguiva un ragionamento produttivo nel quale il DNA era limitato da una prospettiva cognitiva orientata a capire la produzione di proteine.
Inoltre sapendo che il DNA incluso in ogni cellula eucariota,
se svolto linearmente e' circa lungo due metri e che per la produzione
di proteine se ne utilizza solo un 2 %. Cioè soltanto quattro
centimetri di DNA sono codificanti per proteine, allora ho iniziato
a domandarmi a cosa servisse tutto il resto del DNA che l'evoluzione
"stupidamente ??" si porta dietro al centro d'ogni cellula,
in modo apparentemente del tutto inutile.
Allora le mie conoscenze di Chimica Fisica si sono accese per
fare la PROPOSTA di RICERCA che ho denominata DNA-ANTENNA. Infatti,
sapevo bene da studi di spettroscopia RAMAN e di spettroscopia
di BRILLOUIN, che una NANO-struttura Bio-fisica, quale un bionanotubo,
e' capace di generare un'interferenza tra i cambiamenti della
propria flessibilità strutturale in ambiente acquoso, con
i vari fenomeni chimici indotti per risonanza dai fononi emessi
dalla flessibilità conformazionale attivata nel nanotubo
(vedi: Chimica del Suono).
Ragionando pertanto sulle prospettive delle interazioni ad
onde sonore ed Enzimi biochimici, mi sono imbattuto mediante una
semplice ricerca su GOOGLE nella lettura d'articoli sul BRILLUEN
SCATTERING OF PHONONS IN PROTEINS (vedi ad es. BIOPHYS, 2003 NOV,
85 (5), 3202-13) articolo che e stato il primo che ho visitato.
Indi a partire da tale articolo come da altri più specifici
riguardanti il DNA e le microonde, i quali confermano che le attività
biologiche funzionali delle proteine sono connesse ai loro mutamenti
di flessibilità conformazionale; ho iniziato quindi a pensare
che, le proprietà biochimiche dei centri attivi d'enzimi
e coenzimi e proteine funzionali, potessero rispondere all'emissione
di bio-fononi emessi dal DNA.
Infatti, il DNA e' assimilabile un nanotubo compresso elicoidalmente,
cosi che i bio-fononi (onde elastiche fluttuanti di bassa frequenza)
emessi dal DNA possono agire da messaggio codificato, per attivare
o disattivare per risonanza i vari interruttori molecolari che
organizzano il programma metabolico delle cellula, conducendolo
gradualmente alla programmazione dell'Apoptosi. Il DNA cosi concepito
diviene utile in tutta la sua lunghezza e non solo per il 2% com'è
nella visione di produttore di proteine.
Il DNA emette impulsi fononici differenziati dal rapporto frequenza-lunghezza
durante le aperture e chiusure del DNA; quindi la programmazione
metabolica viene a dipendere essenzialmente dalle modalità
co-evolutive di comunicazione (PROTEINE//DNA) per le quali il
DNA viene aperto e richiuso a tempi precisi e programmati a seconda
delle esigenze metaboliche evolutive di costruzione/ distruzione
proteica della cellula.
Forse in al modo non ho ancora una chiare soluzione per la domanda
"a che cosa serve morire? ", ma credo che in tal guisa
sia possibile aprire una più ampia discussione scientifica
sul significato della vita, dell'alimentazione e dell'interpretazione
dello sviluppo e della vita.
A tal fine mi sono proposto di organizzare, in collaborazione con vari enti pubblici e privati, il SEMINARIO DI STUDI dell'OPEN NETWORK FOR NEW SCIENC del 13 NOV 2006 a Firenze in Palazzo Strozzi Sala VIEUSSEUX cui siete invitati a partecipare.