Grazie alla gentile concessione dell'Autore, Paolo Manzelli, abbiamo il piacere di pubblicare in anteprima l'intervento che il Prof Manzelli terrà al Primo Incontro dedicato al progetto Open Network for a New Science che si tiene al Gabinetto Scientifico Letterario Vieusseux di Firenze il giorno 11 Novembre 2004. Nel ringraziare Paolo Manzelli per l'amichevole concessione, invitiamo tutti i lettori de LoScrittoio.it a partecipare all'importante convegno di cui potrete leggere tutte le informazioni qui, mentre il programma è consultabile nella pagine Notizie della nostra Rivista.
Il costituendo gruppo ON-NS si riunisce a Firenze il 11-NOV.2004
al fine di favorire e facilitare uno sviluppo della scienza ampiamente
condiviso proprio in quanti spesso i pregiudizi e una formazione
specialistica priva di una cultura storica ed epistemologica di
molti scienziati ha contribuito ad ostacolare scoperte importanti.
Tra i piu recenti' limiti della scienza possiamo annoverare quello
che e stato chiamato il "dogma centrale della biologia molecolare"
per il quale l' informazione genetica e totalizzante in quanto
indica un passaggio della informazione genetica nell' unica direzione
dal genotipo al fenotipo mediante una sequenza meccanica di trascrizione
e la traduzione capace di effettuare il trasferimento della informazione
tra DNA all'RNA e infine alle proteine per cui l'ambiente storico-sociale
non avrebbe alcuna influenza diretta sui cambiamenti ereditari
che in tal modo vengono visti come determinanti delle specie viventi.
Tale dogma della biologia oggi in gran parte criticato per il
suo riduzionismo, in prima istanza prescinde dalle concezioni
dello sviluppo evolutivo della vita ricerche iniziate con le ricerche
di Alexandr Ivanovich Oparin (1894-1980) e da Cyril Ponnamperuma
(1923-1994) e da moltissimi altri chimici e biochimici , evitando
di conseguenza tutte quelle questioni scientifiche che emergono
permettendo nuovi sviluppi delle conoscenze bio-logiche della
evoluzione del sistema vivente , che necessitano di prendere in
considerazione l' intera complessità dello sviluppo evolutivo
della bio-chimica della vita.
Tali ricerche sulla evoluzione chimica hanno realizzato in provetta
molecole proteiche a partire da molecole inorganiche semplici
, dimostrando cosi' che le proteine sono comparse nell' evoluzione
bio-chimica certamente prima della comparsa dell' RNA e del DNA
. Evidentemente tali proteine sintetiche non hanno alcuna possibilita'
di riprodursi spontaneamente e pertanto resta ancora indimostrabile
la antica credenza dei filosofi greci della generazione spontanea
della vita , la cui impossibilita fu sperimentalmente dimostrata
fin dalle ricerche del Professore della Antica Università
di Pisa , Francesco Redi (1626-1697).
Cosa diversa e la riproducibilità spontanea di proteine
Prioniche inserite entro un sistema metabolico di un organismo
vivente . A tal proposito ricordiamo che Tikvah Alper e J. S.
Griffith gia' dal 1960 compresero che l'agente infettivo dello
malattia degenerativa del cervello degli ovini (Scrapie) fosse
una semplice proteina, priva di materiale genetico, ma capace
di autoreplicarsi. Un prione infettivo, molto simile e' stato
poi isolato e identificato da Stanley B. Prusiner (abbreviato
PrPSc , proteina prionica infettiva) il quale focalizzo i suoi
studi in relazione alla degenerazione del cervello umano causata
da encefalopatie spongiformi provocate dal cosi'detto Morbo della
Mucca Pazza. Nel 1997 S. B. Prusiner ha ricevuto il premio Nobel
per la scoperta di tale Prione capace di riprodursi in assenza
del DNA ed RNA, e pertanto si e compreso come tale prione infettivo
fosse responsabile nel provocare il Morbo della Mucca Pazza proprio
in seguito alla capacita' di baypassare la barriera che esiste
fra specie diverse alla trasmissione di elementi proteici , i
quali normalmente vengono decodificati e ricodificati dalla sequenza
del DNA/RNA dell' organismo che ha assunto proteine di altra specie
per tramite la catena alimentare.
Comunque e' noto che non ci sono solo varianti patologiche dei
Prioni . I prioni normali (PrP) sono numerosissimi negli organismi
viventi ed in specialmodo sono presenti nel cervello.
Sottolineaiamo quindi il fatto che il processo di moltiplicazione
di tutti i Prioni non si basa sulla duplicazione di DNA e/o RNA,
dato che sia il DNA che l' RNA sono del tutto assenti nel realizzare
la moltiplicazione dei Prioni cerebrali. Il metodo che si ipotizza
per la replicazione prionica non e del tutto evidente, ma ragionevolmente
si suppone basarsi su processi di accumulazione e rottura catalitica
noti dalla chimica dello sviluppo delle catene polimeriche.
Putroppo dobbiamo constatare che vari dogmatismi emergono nella
scienza quando la estrema specializzazione disciplinare conduce
e frazionare la comunita' scientifica, cosi che si perdono di
vista i criteri generali della dinamica evolutiva della natura
, cosi ad es. da dimenticare come la capacita di auto-replicazione,
sia pur con metodologie differenziate, sia un fattore del tutto
generalizzato e diffuso in natura. Ricordiamo infatti come sia
nota la capacita di auto-replicazione del RNA, le cui capacita
enzimatiche sono in grado di riprodursi senza intervento alcuno
del DNA e che inoltre e pure ben nota l' esistenza di proteine
che sono capaci di riparare spontaneamente il DNA dalle frequenti
rotture ed anomalie provocate da vari fenomeni di alterazione
fisico-chimica della cellula. Infine sempre in proposito della
estesa capacita' di replicazione di strutture chimico fisiche
in natura e' ben noto che le proprietà generali di replicazione
appartengono anche al mondo inorganico ad es. i cristalli e piu'
specificatamente i cristalli di ghiaccio sono infatti il risultato
dell'organizzazione di atomi e molecole in geometrie e forme capaci
di agglomerandosi intorno ad un elemento di aggregazione catalitico
e moltiplicarsi quando il cristallo si rompe in vari pezzi crescendo
in un processo simile alla auto-replicazione
Tali riflessioni fanno capire come la pretesa unicita' e la unidirezionalita' delle funzioni di replicazione proteica ritenute incluse nell' unica macromolecola del DNA abbiano perso oggigiorno quel significato dogmatico ritenuto ancora per molti scienziati indiscutibile.
Soffermiamoci ora sull' importanza derivante dalla auto-replicazione dei "Prioni cerebrali" in relazione alla comprensione delle relazioni tra Genetica ed Epigenetica dello sviluppo cognitivo dell' uomo.
Il Prioni sono molecole di origine proteica (da Proteo , la divinita' dell' antica Grecia cui si attribuiva la capacita di cambiare forma a piacimento) che sono normalmente presenti nel nostro organismo ed e' pertanto possibile che si replichino senza coinvolgere nel loro ciclo di vita il complesso e piu' sicuro sistema di controllo codificato dal DNA , poiche' se tale controllo fosse applicato sistematicamente a tutta la produzione proteica evidentemente da cio' deriverebbero in ogni caso strutture proteiche derivate da una rigida ed inalterabile corrispondenza tra Geni e Proteine, che annullerebbe la nota flessibilità cerebrale generata dall' apprendimento e dalla formazione delle memorie con carattere epistemico correlabile piu' in generale al contesto storico-sociale dello sviluppo umano.
Con le recenti ricerche sui Prioni siano quindi in presenza della scoperta di un nuova concezione, dato che esso si replica sulla base di criteri di riproducibilita polimerica, clonando copie differenziabili di se stesso, ottenute modificando la forma del pattern strutturale ma non la sequenza proteica. I prioni in quanto proteine sono strutturati da catene poli-peptidiche di amminoacidi la cui struttura spaziale ha una maggior variabilità conformazionale rispetto a quelli prodotti dalla sequenze codificate dal DNA , e pertanto e una caratteristica peculiare del Prioni quella di creare strutture elastiche stabilizzate da legami deboli che da' loro la possibilita di essere dotate di assumere molteplici configurazioni. Di conseguenza e' possibile arguire come tali molteplici configurazioni strutturali dei Prioni Cerebrali possano divenire il vettore capace di fissare il contenuto delle memorie a breve e lungo termine a seconda della concentrazione dei cloni , e cio' in maniera indipendente dalle strategie di espressione genetica le quali si limitano a dar forma alle circonvoluzioni strutturali del cervello, nonche' delle prime fasi di sviluppo dell' embrione derivanti dalla primaria espressione di molecole staminali indifferenziate provenienti dall' ovulo materno fecondato.
Pertanto i recenti studi sulla dinamica di riproduzione dei Prioni, pongono nuova luce tutta la problematica dell' apprendimento comportando la necessita' di redefinizione delle conoscenze acquisite sulla formazione dei sistemi e strategie epigenetiche di memorizzazione e di apprendimento . E' infatti lecito pensare che il Patrimonio Genetico sostanzialmente conferisca al cervello solo i tratti che determinano l' involucro genetico di ciascuna specie, ma che in seguito, proprio per mezzo della attivita' indipendenti di riproduzione Prionica, si possa sviluppare, una correlazione epi-genetica che ha un peculiare riferimento molecolare oggettivo nelle sue basi chimiche morfogenetiche della strutturazione delle configurazioni variabili delle proteine prioniche , le quali sfuggono al controllo dei geni permettendo la formazione di mappe cerebrali flessibili indipendenti dai criteri di ereditarieta' in quanto capaci di adeguarsi ad un sistema storico-evolutivo di archiviazione ed evocazione delle memorie.
Lo scenario di ricerca sui possibili sviluppi dell' apprendimento
che emerge da tale oggettivazione della "Res-Cogitans di
Cartesio" e' assai vasto dato che non e derivabile dalla
sola decifrazione del codice genetico e pertanto la riflessione
scientificamente argomentata su come il cervello generi conoscenza
, incide grandemente sulle modalità d'uso creativo delle
moderne capacita tecnologiche, prima tra tutte l' e.learning ,
al fine di intervenire con modalità innovative per accelerare
le possibili dinamiche di sviluppo delle scienze cognitive nonche'
sulla crescita di una creatività scientifica coscientemente
e responsabilmente indotta da metodi formativi finalizzati ad
arricchire le capacita dei processi combinatori correlabili alle
multiformi capacita funzionali ad una evoluzione epistemologica
della riproduzione di parterns di prioni cerebrali .
Certamente tale ipotesi di ricerca accresce ampiamente la nostra
responsabilità educativa, e di questa conoscenza coscienziosa
vorra' farsi carico il Costituendo Gruppo di ricerca Transdisciplinare
"OPEN NETWORK FOR NEW SCIENCE (in sigla "ON-NS")
fin dalla suo primo incontro, per poter dare una fattiva collaborazione
nell' inventare un futuro creativo basato su una conoscenza piu
oggettiva di se stessi e del proprio ruolo nella evoluzione della
natura.
Biblio-online:
Prione:http://www.wordiq.com/definition/Prion
; http://euresis.ispp.it/emme/damiani.htm
A.Oparin: http://www.daviddarling.info/encyclopedia/O/Oparin.html
Chemical Evolution of living systems: http://www.gennet.org/facts/metro02.html
La Chimie Prebiotique : http://www.astrosurf.com/lombry/bioastro-prebiotique.htm
La Rottura delle Barriere Filogenetiche : http://www.eat-online.net/english/education/madcow.htm
Cinetica della Moltiplicazione dei Prioni : http://www.dmi.unict.it/~anile/mathapp/sistdina/bse/bse.html
Prioni e Memorie: http://www.edscuola.it/archivio/lre/prioni_e_memorie.htm