Pienza e la riforma del calendario

 

Autore: LAURA GORI

 

Mi piacciono gli aspetti laici dei monumenti religiosi ed anche gli aspetti … religiosi dei fenomeni naturali.

A Pienza, la città voluta da Enea Silvio Piccolomini divenuto papa Pio II secondo la sua visione umanistica del mondo, si può ancora oggi osservare uno di questi fenomeni.

Ma per vederne e comprenderne le varie connessioni, per emozionarsi durante l’osservazione è importante recuperare conoscenze che nella nostra cultura, trattandosi di conoscenze scientifiche, sono generalmente esclusivamente libresche e quindi non utilizzabili. La separazione tra cultura umanistica e cultura scientifica è, infatti, un prodotto del nostro mondo, era estranea agli uomini attorno a Pio II, che invece erano in grado per realizzare un progetto di utilizzare tutte le conoscenze del loro tempo.

Ho conosciuto il fenomeno in questione a scuola (Liceo classico Galileo — Firenze anno scolastico 2000/01) come insegnante di Matematica e Fisica impegnata nell’attività Pienza il progetto di una visione umanistica del mondo che ha coinvolto gli insegnanti di tutte le discipline, proposta dall’insegnante di Scienze Francesco Dondoli.

Mi piace ricordarla oggi davanti ad una riforma della scuola che darà sempre meno spazio a queste iniziative.

La descrizione del fenomeno e l’ipotesi che lo lega alla riforma del calendario derivano dal libro di Jan Pieper Pienza il progetto di una visione umanistica del mondo Stuttgart/London, Menges 2000.

Veniamo al fenomeno che avviene due volte l’anno ed esattamente 10 giorni dopo l’equinozio di Primavera e 10 giorni prima dell’equinozio d’Autunno, in due precisi momenti della giornata: 32 minuti dopo la culminazione del Sole.

In particolare nel 2003:

31 Marzo alle ore 13:50 (considerando che ci sarà l’ora legale) culminazione ore 12:18 / ora legale ore 13:18

13 Settembre alle ore 13:41 (considerando che ci sarà l’ora legale) culminazione ore 12:09 / ora legale 13:09

Vi invito a trovarvi nella piazza di Pienza con un certo anticipo, verso le una, in modo da poter osservare in tutta tranquillità: l’orientazione insolita della Chiesa, la pavimentazione con i nove riquadri perfettamente allineati coi fianchi della Chiesa.

La facciata si troverà in forte controluce poiché il Sole a mezzogiorno è a Sud e l’asse delle navate è orientato quasi esattamente nella direzione del meridiano.

Guardando lontano verso Sud si intravede il Monte Amiata che quasi coincide col frontone della facciata.

L’ombra della Chiesa si proietta in piazza e lentamente si muove da Palazzo Piccolomini verso il centro. Quando il Sole culmina l’ombra ha una direzione che forma col lato del quadrettato in prolungamento con la Chiesa un angolo di 12°30’; la maggior parte del quadrettato è in ombra, solo una piccola parte è al Sole. Osserviamo ancora l’ombra che avanza sul quadrettato fino a che lo copre quasi completamente: le ombre dei lati laterali combaciano con due lati del quadrettato e l’ombra del pinnacolo è centrata sull’altro lato.

Poi l’ombra continua a muoversi verso il Palazzo Vescovile allontanandosi lentamente dal centro della piazza.

Può sembrare normale che l’ombra colmi i nove quadrettati, ma così non è. Come già detto ciò accade due volte all’anno in due precisi momenti.

Cerchiamo di capire meglio. Essendo il quadrettato a Nord della Chiesa, questo si troverà prevalentemente dalla parte dell’ombra e tutti i giorni l’ombra della chiesa si sposterà con continuità da Palazzo Piccolomini al Palazzo Vescovile e quindi l’ombra della facciata prenderà la direzione dei lati del quadrettato che prolungano la Chiesa tutti i giorni indistintamente, ma la sua lunghezza non sarà precisa come quella del quadrettato, sarà più lunga o più corta. Infatti ogni giorno il Sole si troverà allineato con l’asse della Chiesa, ma giorno dopo giorno sarà più alto (dal 22 dicembre al 21 giugno) o più basso (dal 21 giugno al 22 dicembre). E un Sole più alto proietta ombre più corte, che non riempiono il quadrettato; un Sole più basso ombre più lunghe, che oltrepassano il quadrettato.

Chiarito che l’ombra "riempie" i nove quadrettati solo due volte all’anno, non si coglie ancora la portata dell’eccezionalità, perché si potrebbe pensare che la particolarità si esaurisca nella costruzione di un quadrettato di proporzioni tra i lati tali da accogliere precisamente l’ombra. E questo si può fare in una direzione qualunque, ogni giorno dell’anno.

Bisogna ancora riflettere sulla data dell’avvenimento: 31 Marzo e 13 settembre, cioè esattamente 10 giorni dopo l’equinozio di Primavera e 10 giorni prima dell’equinozio d’Autunno. Nell’anno 1462, quando è stata inaugurata la Chiesa, era ancora in vigore il calendario giuliano, ancora non erano stati saltati 10 giorni, poiché fu nel 1582 con la riforma del calendario gregoriano che dal 4 Ottobre si saltò al 15 Ottobre, togliendo quindi 10 giorni.

Se oggi aggiungiamo di nuovo quei 10 giorni tolti, il 31 Marzo diventa il 21 Marzo.

Quindi nel 1462 l’avvenimento astronomico coincideva proprio con l’equinozio di Primavera. Di più: si può pensare che tutto sia stato costruito per sottolineare la magia del momento, l’incontro del cielo con la piazza.

L’ipotesi del Pieper si spinge oltre.

Osservando i capitelli sia all’interno della chiesa sia sulla facciata, si nota una particolarità: i capitelli sono "lunghi", sembrano aggiunti. C’è una testimonianza dello stesso Piccolomini relativa alla modifica dei capitelli.

Il Pieper ipotizza che l’altezza dei capitelli aggiunta sia tale da far colmare il quadrettato dall’ombra complessiva della facciata nel giorno del falso equinozio, cioè il 21 Marzo 1462. La modifica si sarebbe resa necessaria in quanto il progetto iniziale della chiesa si basava sulla riforma del calendario che avrebbe dovuto esser portata a termine in quegli anni, ma che non approdò a niente.

Il modo più semplice per mantenere la coincidenza quadrettato-ombra, fu quello di rialzare la chiesa. In altre parole, il 21 Marzo 1462 l’equinozio di Primavera era già passato da dieci giorni e quindi il Sole passava nella stessa direzione ad una maggiore altezza, proiettando quindi ombre più corte. Per avere un’ombra di lunghezza già assegnata fu necessario rialzare la Chiesa.

Confrontiamo in questa tabella i nostri giorni con quelli del 1462:

Data

Ora culminazione

Altezza del Sole alla culminazione

Ora del fenomeno

Altezza corrispondente del Sole

Ritardo dal mezzogiorno solare

21/3/2003

12:21

47° 6’

12:54

46°24’

33 minuti

31/3/2003

12:18

51°

12:50

50°22’

32 minuti

11/3/2003

12:21

46°46’

12:54

46°5’3

33 minuti

21/3/2003

12:18

50°41’

12:50

50°2’

32 minuti

E’ notevole la corrispondenza tra le due date!

Inoltre, si vede che il Sole tra il vero ed il falso equinozio si è alzato di circa 5°.

Questa differenza in altezza determina un accorciamento dell’ombra. Nel contempo si rialza quanto basta la facciata e la lunghezza dell’ombra resta invariata.

La misura dei capitelli aggiunti, pur non essendo esattamente quella necessaria a colmare le differenze dovute alla differente altezza del Sole, è abbastanza vicina a questa.

Spero che facciate in tempo per osservare il fenomeno al prossimo falso equinozio (31 Marzo). Altrimenti lo spettacolo si replica il prossimo13 Settembre 2003.