Poche settimane fa, L'Unione dei Geofisici Americani(AGU) ha pubblicato una delle sue rare dichiarazioni ufficiali per sostenere i geofisici italiani e un dirigente della nostra protezione civile nella questione che li vede sotto investigazione da parte della magistratura italiana per non aver avvisato la popolazione dell'Aquila del rischio di imminente terremoto, nell'aprile 2009.


La presa di posizione dell'AGU può essere corretta, nel senso che è problematico stabilire che sia la magistratura a dire quando uno scienziato debba o meno dare certe indicazioni sulla base di dati comunque di carattere assai tecnico. Naturalmente se è vero che tali eventi non sono prevedibili, è anche vero che non è prevedibile la sua assenza.

Su questo basilare aspetto e altri punti c'è stata una accurata risposta da parte di Giampaolo Giuliani che, lo ricorderete, è parte in causa anche per altri motivi.


Da parte sua l'AGU per mezzo della Responsabile Relazione Esterne,  Elisabeth Landau, ha assicurato che la questione sta molto a cuore anche a loro e che la loro risposta arriverà a stretto giro di mail.


Di seguito i lettori de LoScrittoio.it possono leggere la mail di Giampaolo Giuliani che ringraziamo per aver gentilmente concesso la pubblicazione sulla nostra Rivista.


LoScrittoio.it








L’Aquila 27 luglio 2009


Gent.ma dr.ssa Landau - ELISABETTA, Direttore Public Affairs, AGU.


In respons to the article: 

Ebout AGU, AGU Statement: Investigation of Scientists

and Officials in L’Aquila, Italy, Is Unfounded.

Eos, Vol. 91, No. 28, 13 July 2010.


I’m very sorry If I give my contribute to your article written in Italian but the argument is so important that I don’t want run the risk of not finding the right words to express the real situation dealt in the AGU statement.

For those who love the truth will not be hard to find the right translation sincere and loyal.     


Non è giusto che una organizzazione come L’AGU, seguita ed osservata dai più importanti ricercatori del pianeta, trasmetta al mondo scientifico internazionale, informazioni false e tendenziose, sulla decisione della magistratura italiana, di indagare per omicidio colposo 6 scienziati e funzionari del Governo, dopo il forte terremoto di L’Aquila Mw6.3 del 6 aprile 2009.

Il 31 marzo 2009, sei giorni prima del forte terremoto, la Commissione Grandi Rischi si riunì a L’Aquila, dopo che la città, dal 1° gennaio al 30 marzo 2009 era stata interessata da più di 500 terremoti di media e forte intensità, (Mw: 2.4 e 4.2), affinché fosse dichiarato lo stato di emergenza richiesto dal sindaco della città.    

Alla fine della riunione, durata poco meno di 40 minuti, fu trasmessa alla popolazione, da quelle stesse persone, oggi indagate, membri della Commissione Grandi Rischi, la notizia rassicurante che nei giorni successivi non si sarebbe verificato nessun evento di forte magnitudo. “Non ci sarà nessun forte terremoto! Dormite tranquilli!” e...

I cittadini oggi chiedono ai giudici: “Se non è possibile prevedere i terremoti, come è possibile dichiarare che non ci sarà nessun forte terremoto?” 

La notizia che non ci sarebbe stato nessun forte terremoto, fu passata attraverso le televisioni e giornali locali e fu ripetuta fino a poche ore prima del forte terremoto, il risultato è stato che, una parte  della popolazione, fiduciosa delle parole degli esperti, neanche dopo le forti sequenze sismiche, poche ore prima dell’evento devastante, si alzasse dai propri letti per abbandonare le abitazioni non sicure. 

Quella certezza espressa alla popolazione, da scienziati che si erano dichiarati tra i più grandi esperti al mondo sui terremoti, produsse quella notte 308 morti.  

I parenti delle vittime ancora oggi si chiedono come mai, se non è possibile prevedere i terremoti, da quegli esperti sia stato dichiarato che nei giorni successivi non si sarebbe verificato un forte terremoto? Come mai? si è sempre chiesto la popolazione, nonostante l’impressionante sequenza sismica nei giorni antecedenti il forte evento, nessuna Protezione Civile abbia sentito la necessità di portare il minimo sostegno morale agli abitanti di una città che da giorni viveva nel panico? Come mai, quella stessa Protezione Civile, per far piacere e difendere l’imprevedibilità sismica per conto dei grandi vertici dell’INGV, il 30 marzo 2009, su richiesta del dr. Guido Bertolaso, aveva pensato bene di denunciare per Procurato Allarme, il Sig. Giampaolo Giuliani che da 10 anni portava avanti una sua ricerca privata sul monitoraggio Radon, utilizzato come precursore sismico? Quella notte tra il 5 ed il 6 aprile 2009, benché denunciato, diffidato e minacciato di arresto, se avesse allertato la popolazione, nel caso le sue stazioni di radon avessero dato prova di terremoti catastrofici imminenti, il signor Giampaolo Giuliani riuscì in qualche modo a salvare la vita di 250/300 abitanti del cratere, consigliando loro di trascorre fuori la notte, tra il 5 e 6 aprile, per l’imminente arrivo di un forte terremoto.

Sia i massimi responsabili della Protezione Civile che l’INGV (Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia) nei giorni successivi le forti sequenze sismiche, mostrarono il più degradante comportamento antiscientifico che si ricordi nella storia italiana, dai tempi di Galileo Galilei ad oggi. La loro preoccupazione, fu quella di diffondere, a livello nazionale ed internazionale, false informazioni scientifiche su Giampaolo Giuliani e sulla sua ricerca. Decine e decine si sono sollevate le testimonianze dei cittadini colpiti dai terribili terremoti, alla magistratura. Decine e decine le testimonianze sugli allarmi dati da Giuliani, sia alle autorità locali, sia ai cittadini, sull’imminente arrivo del forte terremoto. Vergognoso invece l’atteggiamento di quegli scienziati e funzionari del Governo cui era affidata l’incolumità e la vita della popolazione. Vergognoso il comportamento avuto quella notte, da parte dei dirigenti le società che avrebbero partecipato alla ricostruzione di un territorio distrutto e martoriato dal terremoto e che non hanno disdegnato di ridere e brindare alla catastrofe che avrebbe permesso loro di guadagnare soldi lordi del sangue delle vittime del sisma. Vergognoso che tutte queste persone, fossero in qualche modo colluse tra loro, società per la ricostruzione, Protezione Civile, esponenti di rilievo dell’INGV. 

Queste stesse persone che oggi chiedono aiuto ai vari comitati scientifici internazionali, come l’AGU, perché non hanno il coraggio, non posseggono la dignità dei dottori della scienza, per rispondere davanti ad un giudice ed agli uomini, per giustificare l’operato che li ha distinti nelle scelte di questi ultimi 20 anni. 

Sono terrorizzati dalla possibilità che attraverso il loro operato, emergano responsabilità oggettive sulla mancata prevenzione, sugli intrallazzi amministrativi, sull’arricchimento di pochi a scapito di molti, poveri ed indifesi, che metterebbe a repentaglio il potere esercitato in modo vergognoso sulle più importanti scelte scientifiche perpetrate in Italia sulla Sismologia, la Geofisica e la Vulcanologia. Se la loro coscienza fosse limpida e cristallina, non avrebbero alcun timore del giudizio degli uomini e della scienza.

Chi scrive, è il tecnico di ricerca Gioacchino Giampaolo Giuliani, ribattezzato da quegli stessi scienziati e dirigenti della Protezione Civile e dell’INGV, l’imbecille, lo sciamano, l’oracolo, il previsore dei terremoti. Tra i vari scienziati, il prof. Werner Marzocchi, non si fece scrupolo, subito dopo il terremoto di L’Aquila, di spedire, presso le più importanti agenzie giornalistiche e scientifiche americane e del mondo, false informazioni sulla mia ricerca scientifica e sugli allarmi da me forniti. Il prof. Werner Marzocchi, pur essendo a conoscenza del fatto che non avevo mai dato alcun allarme terremoto al sindaco di Sulmona, città a 60 Km da L’Aquila, il 29 marzo 2009, non esitò un momento a dichiarare un falso scientifico, inviando alle riviste Science e Nature ed altre riviste internazionali, commenti che screditavano la mia ricerca e la mia persona come ricercatore: “17 APRIL 2009 VOL 324 SCIENCE www.sciencemag.org”;  Published online 20 May 2009 | Nature 459, 306-307 (2009). Riportando fatti non veri su terremoti da me annunciati e non verificatisi.
Oggi a distanza di 15 mesi dalla catastrofe aquilana, leggere articoli internazionali indubbiamente pilotati dalle stese persone che devono rispondere alla giustizia italiana ed al consesso scientifico mondiale, rinnova a tutti coloro che hanno subito sulla propria pelle, il dolore per la catastrofe e la perdita di persone care e la distruzione di una città capoluogo di regione, patrimonio del mondo, un grande senso di paura, angoscia, stupore, perplessità sulla possibilità che la verità possa essere offuscata dai giochi di prestigio di quei potenti e ciò che realmente accadde in quei giorni, diventi una leggenda metropolitana. Ciò permetterebbe ha chi ha tanto sbagliato in passato, di tornare a sbagliare ancora in futuro, causando altre vittime che potrebbero essere invece salvate. 

Sono altresì convinto che l’integrità morale di qualsiasi ricercatore debba essere al di sopra di ogni interesse di potere che leda la dignità di qualsiasi altro uomo. Che l’uomo debba essere libero di spingere la sua ricerca verso i confini di quei fenomeni naturali che ancora non conosce. Così come prima di lui hanno fatto altri in  altri tempi, che con il loro istinto pionieristico, hanno contribuito al progresso che oggi viviamo.
Sono convinto inoltre che qualsiasi scienziato, in qualsiasi specialità impegnato, non debba passare attraverso l’approvazione o il diniego di altri uomini che limitino la sua la libertà di pensiero, parole ed azioni e l’amore che egli ha per la ricerca.
Solo così ciò che oggi appare fantascienza, domani potrà divenire realtà. 

Gioacchino Giampaolo Giuliani.