Stavolta LoScrittoio.it pubblica un breve articolo relativo ad un viaggio che ha lasciato traccia profonda nel nostro animo. Non un viaggio turistico ma uno sguardo, per forza di cose troppo veloce, ad un Paese diverso dal nostro, un luogo dove la gente vive il suo tempo in maniera simile da millenni. Un Paese i cui colori ed i suoi paesaggi naturali non possono essere dimenticati.

Ci auguriamo che i nostri lettori gradiscano questo articolo, per il luogo che tratteggia e speriamo che possa essere di stimolo per ulteriori testimonianze.

 

 

 

La Città della Luna.

Autore: Flavio Gori

 

Sono stato nella città della Luna. Un luogo assolutamente straordinario, assolato e caldissimo di giorno, freddo e silenzioso la notte. Si incontrano sparuti esseri viventi che si aggirano lenti e circospetti fra le rocce senza vita. Raramente parlano, più facilmente accennano ad un saluto silenzioso quando ti incrociano. Eppure mai danno l'impressione di esserti nemici e nemmeno indifferenti. Basta che si presenti l'occasione e sanno dimostrarti di esserti non dico amici, ma senza dubbio disponibili senza chiedere niente in cambio. Un aspetto non comune ai nostri giorni e nelle nostre città e campagne.
Questi popoli nomadi e stanziali non hanno certo granché di materiale da offrire, se si eccettuano pochi e malandati abiti o scarso cibo di non eccelsa qualità per i nostri palati, ormai abituati a leccornie di alto livello.

I paesaggi che contraddistinguono questa parte di Luna rocciosa e desertica sono di alto, altissimo livello. Non fosse altro che per la forte differenza con quanto a cui noi siamo abituati. Mi sono trovato di fronte a colori dimenticati e forse mai visti. Paesaggi che variano con decisione al variare della luce che li illumina e con tempi assai più rapidi di quelli a cui siamo avvezzi. Questo crea imbarazzi e difficoltà di adattamento. O almeno generano problemi di adattamento rapido. Meglio rinunciare alla velocità e lasciarsi cullare dai tempi locali a cui poi, con il tempo necessario, riusciremo ad abituarci. Senza fretta. Ci sono state discussioni tecniche e filosofiche su cosa sia il tempo. Pare si sia arrivati alla conclusione che il tempo non é uguale sempre ed in qualunque condizione. Esso varia in base a tutta una serie di valori, ivi incluso quello psicologico, ma anche quello gravitazionale: al variare della condizione psicologica del soggetto che valuta l'esperienza del tempo in un dato periodo, oppure la forza gravitazionale a cui il luogo interessato alla misurazione del tempo é sottoposto, possono essere valori che influenzano la misurazione del tempo. Forse entrambi questi esempi sono alla base dell'esperienza del trascorrere del tempo di cui ho avuto esperienza. Uno scorrere del tempo inevitabilmente diverso rispetto a quanto ci insegna l' esperienza qui, sulla Terra. Sia pure in località estranee al ritmo di vita a cui ci ha obbligato il concetto economico occidentale.

Dunque il paesaggio: non solo quello intorno a noi, rocce, sabbie, colline, rare montagne. Colori tenui. Rarefatti. Straordinarie tonalità in impercettibile e continua variazione. Pur senza l'intervento del Sole le variazioni cromatiche lievi e continue, sono assicurate dalla conformazione delle rocce che, da lontano ed a prima superficiale vista, parrebbero monotone e prive di ogni variazione drastica del tipo luce ed ombra. Errore: vale la pena soffermarsi più a lungo per poter apprezzare la continua variazione cromatica cui si accennava sopra.
Non si vede un filo d'erba, a perdita d'occhio abbiamo cognizione solo di sabbia e roccia, pur con le notevoli variazioni cromatiche tutte giocate sul grigio ed il salmone.
E non ci possiamo dimenticare che al tramonto e da li in avanti fino all'alba lo spettacolo straordinario del paesaggio si trasferisce sulla nostra verticale: l'assoluta mancanza di inquinamento permette una scintillante visione della volta celeste. Una eccezionale concentrazione di stelle che non concede ulteriore spazio a nessun altra stella, pianeta o satellite, o asteroide. Una visione mozzafiato. Esperienza incantevole eppure "normale".
Di tanto in tanto nelle fredde notti lunari incontriamo una tenda in cui dormono i nomadi che si spostano nel deserto alla ricerca di qualche sito utile per l'allevamento del loro bestiame. Un saltuario odore di caffé ci guida verso gli accampamenti, come del resto il profumo della carne di montone, pasto tra i più comuni delle popolazioni in questione.

Nomadi in accampamenti sulle dune lunari. Città della Luna. Ma di quale Luna parliamo? No, non siamo in presenza di un presunto viaggio spaziale a bordo di improbabili navicelle super tecnologiche. Più semplicemente abbiamo avuto la fortuna di trascorrere un po' del nostro tempo in terra giordana. Piccolo Paese medio orientale fra i più aperti alla cultura non locale, diversa. Siamo in presenza di una Nazione non ricca. Localizzata nella zona del mondo più ricca di petrolio, non ne possiede, mentre i suoi Paesi confinanti sono fra i più grossi esportatori del mondo. Scarse possibilità estrattive, non troviamo industrie di trasformazione. Il turismo può diventare, in una prospettiva non lontanissima, una fonte di valuta pregiata di ampio respiro.
Il vasto territorio desertico offre possibilità ed emozioni diverse rispetto ad altrti deserti del Medio Oriente e dell'Africa settentrionale: non é solo sabbioso, ma troviamo anche roccia e colline a diversificare il paesaggio ed i suoi colori. Nella zona a sud di Amman abbiamo il grande lago chiamato Mar Morto, circa 400 metri sotto il livello del Mar Mediterraneo. Un'altissima concentrazione salina impedisce a chiunque di affondare nelle sue acque chiare, anche per evitare amare sorprese agli occhi dei bagnanti. Vi sono ancora scarse attrezzature turistiche e quelle poche dovranno rapidamente risolvere il problema della concentrazione di mosche almeno nella zona alberghiera. Un vero tormento che potrebbe scoraggiare chi ci é arrivato, non solo a tornare, ma anche ad invitare altri ad arrivare fin laggiù.
Anche la città di Aqaba, sulla breve costa che si affaccia sul Mar Rosso, con le sue linee di territorio circostante, potrebbe costituire un importante punto di riferimento turistico, sulla scia di quanto avviene a pochi metri di distanza in Israele, come anche in Egitto sulla costa di rimpetto. Le acque del Mar Rosso sono senza dubbio uno dei richiami di maggior forza per gli amanti del mare, sia in superfice che al di sotto. La stessa popolazione marina é di alto livello e costituisce uno spettacolo apprezzato sia dai sub che dagli appassionati di snorking.
Se lo Stato giordano avrà la forza per investire i capitali necessari nello sforzo che si dovrà inevitabilmente sostenere, é possibile che la Giordania ed i suoi abitanti riescano a fare il salto economico di cui hanno certamente bisogno per distaccarsi definitivamente dalla situazione in cui si trovano adesso. Certo esiste il rischio di allontanarsi anche dalle loro tradizioni più antiche e radicate, per lanciarsi correndo fra le braccia di stuole di turisti armati solo di dollari e senza alcun interesse effettivo per i luoghi che visitano, ma solo vogliosi di poter dire al ritorno: sono stato anche in Giordania.
Aiutiamo il popolo giordano a valorizzare la propria tradizione ed il loro paesaggio, unico al mondo. Ne riceveremo in cambio amicizia da un popolo cortese, affabile e disponibile con gli appassionati viaggiatori, con i turisti, come anche con chi arriva in Giordania spinto da necessità primarie che non trova più nella propria terra di origine. Una lezione di civiltà su cui é necessario riflettere e da cui possiamo imparare.

 

Alcuni link da cui trarre ulteriori informazioni sulla Giordania.

Festival delle Arti e della Cultura di Jerash

 

Archeologia in Giordania

 

Travel and Eco-Tourism

 

Alcuni Parchi Nazionali