Approfittando di una delle magie di Google a portata di mano di ognuno di noi, abbiamo recentemente messo in rete alcune righe dedicate alle cose che ci piacciono. L'idea è di aggiornare quelle pagine quando ci sembrerà di avere qualcosa da comunicare. L'indirizzo è http://flaviogori.googlepages.com

Ma per intanto vogliamo pubblicare queste brevi e sentite note, anche qui. Sulle nostre pagine primarie.

Su GooglePages:

 

In queste pagine forse troveranno spazio commenti e informazioni relativi al campo della onde radio, della fotografia digitale e analogica, specialmente nel caso che ci riesca di scattare qualche bella immagine dell'ambiente naturale in cui siamo immersi qui in Italia, finchè così sarà nonostante i tentativi di rovinarlo perpetrati da chi vede solo l'aspetto economico immediato e non la vita dei suoi figli. Non i nipoti, i figli.

 
Forse anche qualcosa in relazione alla socialità e la politica. Dipende anche da quello che invieranno gli amici e quanti sentiranno di voler scrivere e mostrare qualcosa di importante per capire i nostri anni ed i nostri modi di pensare e di agire. Che non sempre collimano. 
Parlando con amici e conoscenti, trovo spesso coincidenza di vedute anche fra persone che non hanno le stesse idee politiche. Intendo dire che è come se molte persone si rendessero conto che le cose non  sono fatte bene, ed inoltre ci vengono presentate in una maniera che non è consona alla realtà di quanto avviene. Forse questo è sempre accaduto ed in ogni parte del mondo, ma non è sufficiente perchè debba comunque proseguire così. Noi siamo in grado di parlare, scrivere, telefonare, comunicare con una moltitudine di persone in tutto il mondo. Usando questi mezzi potremo verificare di non essere i soli ad esserci accorti di questo, ma anche di non essere i soli a cui questo stato di cose non va bene e che siamo disposti a darci una mano per far si che le cose cambino. Bene, dobbiamo informarci l'un l'altro di questo in modo da capire quanti siamo ed iniziare una forma di coinvolgimento democratico che porti a cambiare lo status quo.

Anche se ci rendiamo conto che le cose non vanno come vorremmo, che ci vengono presentate in maniera tale da farcele accettare anche con mezze verità, se non comunicheremo fra noi, cambierà nulla. E non basterà dire: io lo sapevo che sarebbe andata a finire così. Questo non basta più. Dobbiamo riprendere le fila di un'organizzazione dal basso, creando un qualcosa in grado di influenzare la politica da dentro la politica. Senza lasciare il testimone ad altri.


Forse inseriremo qualcosa riguardo ai rapporti fra i partiti e gli elettori, fra i politici e chi li vota.  E' vero che gli elettori vengono trattati come clienti di un detersivo e dunque convinti a suon di slogan pubblicitari che non molto hanno a che vedere con quanto è davvero nel programma dei politici una volta eletti? E perchè gli elettori, se è davvero così, non si accorgono di quanto viene fatto alle loro spalle? Forse perchè più sono bombardati da slogan e immagini di una certa parte e più si convincono che è quella giusta per loro?
O perchè la politica ed il convincimento non si fanno solo dalle tribune politiche ma anche costruendo un certo palinsesto televisivo, presentando certe trasmissioni in un modo anzichè in un altro, oppure lasciando sempre l'ultima parola a chi si vuol privilegiare e la penultima a chi si vuole che non rimanga granchè nella mente dell'ascoltatore? 


A volte capita di vedere brevi spezzoni di una sorta di inchieste demoscopiche in  cui una grande maggioranza delle persone intervistate rispondono come "gradisce" la proprietà di quella TV. E quei pochi che non lo fanno sono comunque molto critici con l'altra parte politica. Un caso? Può darsi, ma così, a lungo andare, si creano menti condizionate. Un'esagerazione? 


Sarebbe opportuno riflettere, ad esempio, su quanto ci è stato detto per convincerci che la guerra in Iraq era necessaria: una serie molto lunga di bugie che, per quanto assodate, a ricordarle si viene tacciati di essere anarco-insurrezionalisti (in quanto l'attuale "male tra i peggiori"), di essere anti-americani e così, ancora con slogan che cercano di impedire una seria discussione, si vuole chiudere la questione a priori. Guerra di pace, i concetti si mischiano e andrà a finire che sarà sempre più difficile capire quello da quell'altro. 

 
 Notizie importanti vengono cassate per fare spazio a scemenze senza alcuna importanza, non solo dai giornali e telegiornali di una parte politica, ma dalla stragrande maggioranza delle testate giornalistiche. Commenti in fotocopia. E' solo pigrizia?


Nella confusione ci guadagna generalmente chi non dovrebbe e ci rimette il giusto. Andrà di nuovo così? Ci va bene che vada ancora così?

Speriamo forse di raccogliere le briciole di un qualche vantaggio?


Oppure le grandi opere, così vengono chiamate quelle costruzioni che per lo più scombinano l'ambiente, il paesaggio, talvolta il clima locale e magari anche la vita di tante persone, il loro lavoro, smembrano famiglie. Si dice che sono necessarie al progresso, anzi qualcuno dice che questo è il progresso. E che il progresso non si può fermare. Mi viene in mente l'alta velocità, che tanti guai ha creato in Toscana (falde acquifere quasi azzerate nell'area dei lavori e polveri semisottili scaturite dai lavori fatte respirare alla popolazione per molti mesi, ad esempio) ed altrove. Molto spesso le popolazioni locali sono in disaccordo con tali opere e forse per questo i politici dei vari livelli tendono a farle partire senza troppa pubblicità, senza dare la necessaria informazione alla popolazione, ma anche senza far precedere queste opere dai necessari controlli di fattibilità. Forse perchè gli esiti potrebbero negativi? O troppo costosi? Ma allora, perchè queste grandi opere debbono comunque essere fatte? Siamo sicuri che siano portatrici di progresso se generano così tanti problemi ambientali, sociali e climatici? Se di questo sono convinti i fautori, perchè non spiegano la questione con dovizia di particolari ?
                                                       

E' allora strano se in una parte dei cittadini s'instaura il sospetto che gli unici a guadagnare siano i politici e gli industriali? Ed allora ripensando al concetto di progresso, cos'è questo tipo di progresso? Ne abbiamo bisogno? No, non ne abbiamo bisogno, anzi ci danneggia e non lo vogliamo.


Gli inceneritori?  Iniziamo a diminuire i rifiuti inutili che produciamo in enorme quantità, poi ne riparleremo con migliore costrutto.


Quante domande, eh? Solo per contribuire alla rinascita di menti pensanti ed autonome.

 

 

 

 

Dedicato a Marino e Marina.