Settimana della Scienza 15/3/2005

Firenze Gabinetto Vieusseux

"BIOINFORMAZIONE e SVILUPPI COGNITIVI DELLE SCIENZE della VITA."

 

NON E' MAI TROPPO TARDI

Flavio Gori
www.LoScrittoio.it

email: gori@mail630.gsfc.nasa.gov

 

Nell'ambito della conquista di un nuovo paradigma teso al raggiungimento di una nuova prospettiva con cui guardare alla scienza, è necessario dare sempre maggiore importanza all'approccio con cui gli studiosi si rapportano alla ricerca. Lo studioso che cerchi di affrancarsi dal modus operandi attuale e dunque di uscire dal metodo o anche solo dalla prospettiva con cui viene approcciata la ricerca, sa bene che potrebbe andare incontro a opposizioni, più o meno velate indipendentemente dalla qualità della sua proposta, difficile da prevedere in prima battuta.
C'è il rischio di mettere a repentaglio la propria carriera, di vedere il lavoro guardato con sospetto dalla comunità dei ricercatori. E' probabile che lo stesso studioso avrà dei sensi di colpa quando vedrà che il tempo passa senza poter presentare risultati subito utilizzabili economicamente. Eppure tutti sappiamo che, tentando di trovare nuove strade, è quantomai possibile incontrare difficoltà, in quanto saremo alla ricerca di nuovi strumenti con cui sondare risultati apparentemente già scontati, se non una nuova e diversa realtà.

Credo che siamo tutti d'accordo nel vedere come non pochi scienziati, in ogni epoca, hanno ceduto alla tentazione di ritenere che ormai quasi tutto fosse già stato scoperto, quasi tutto capito e pertanto mal si sopporta chiunque tenti di dimostrare che invece non è così, seppure spesso ci siamo poi trovati davanti ad una nuova prospettiva di ricerca in grado di dilaniare le precedenti certezze, grazie al lavoro, la testardaggine ed anche alla fantasia di qualche studioso che non voleva fermarsi a quanto apparentemente accertato. Nel corso del 1900 abbiamo avuto occasione di verificare questi fatti in almeno due grandi occasioni, con la Teoria della Relatività e la Meccanica dei Quanti. In altri casi non siamo stati così fortunati da capire quello che ci veniva proposto e forse abbiamo rifiutato lavori importanti senza averli ben valutati.

Le problematiche sopra accennate si sono già verificate ampiamente nel corso della storia scientifica, ma oggi sembrano ancora più presenti in un mondo sempre più alla ricerca di risultati immediatamente utilizzabili dalle infrastrutture economico-tecnologiche o in linea con queste.

Negli ultimi anni la possibilità di organizzarsi a livello mondiale da parte di alcune importanti strutture economiche, ha enfatizzato i problemi, introducendo ulteriori incertezze in tutti quei ricercatori che avrebbero voluto proporre qualcosa di diverso in assoluto, o anche una diversa impostazione e prospettiva di studio/lavoro nei confronti dell'esistente. Attualmente il ricercatore, lo scienziato che opera all'interno di strutture pubbliche o private di un certo livello è spesso dedicato ad operare sulla falsariga di quanto già in essere, o deciso in altra sede: una sorta di impiegato della ricerca. Ogni tentativo diverso deve essere considerato, da parte del proponente, come una difficoltà che egli stesso introduce nella propria attività e pertanto non sempre se ne accollerà la responsabilità.
Studiare quei settori ancora non chiaramente spiegati, pur presenti ed in certi casi testimoniati, per quanto affascinanti ed in potenza forieri di novità scientifiche e soddisfazioni personali di alto livello, può paradossalmente essere controproducente e viene pertanto lasciato da parte, oppure studiato nei ritagli di tempo. Si capisce che, con questo tipo di approccio, difficilmente arriveremo a testare qualcosa di valido in tempi brevi e ritarderemo di un tempo indefinibile il raggiungimento di scoperte che potrebbero migliorare la qualità dell'ambiente e della nostra vita in termini importanti.

Con questo stato di cose, l'avanzamento scientifico langue. Il nostro Paese in particolare soffre di una sempre maggiore dipendenza verso altre Nazioni certamente più impegnate nella ricerca, ma così facendo restiamo sempre più ancorati all' attività che altri impostano e ci impongono, senza possibilità di valutare alternative che ci potrebbero offrire interessanti opportunità. Siamo insomma nel bel mezzo di un circolo vizioso che non ci offre possibilità se non quella di andare al traino di altri, anche se questi vanno in una direzione che ci penalizza sempre di più. Un paradosso.

Dobbiamo allora cercare di trovare una soluzione diversa, far germogliare un movimento d'opinione in vari strati sociali teso a far si che questa richiesta sia condivisa da molti e non solo da un'elite. Un'occasione potrebbe essere quella di far riflettere tutte quelle persone che non si occupano professionalmente di scienza, quanto invece sia necessario per la loro vita e per il futuro dei loro figli e nipoti interessarsi almeno a livello elementare di scienza, della tecnologia e di quanto sia opportuno sapere qualcosa di concreto nel momento in cui siamo chiamati ad esprimere un giudizio su certe scelte di base, come nel caso dell'energia nucleare, oppure sugli OGM, l'inquinamento elettromagnetico o quanto connesso con la ricerca medica fondamentale e le sue implicazioni etiche.
L'obiettivo deve essere quello di inquadrare dal punto di vista biologico, chimico e fisico le varie problematiche e fornire le principali informazioni necessarie ad affrontare certe scelte in modo razionale e concreto.

Naturalmente ci sono molti altri campi di studio in cui è necessario avere delle informazioni precise e non parlare solo per motivi di schieramento economico o politico. Ad esempio potremmo discutere del tipo di carburante e del motore che dovrebbero usare le nostre automobili, o sul come creare energia per case e industrie.
Qui la scienza può fare molto e, naturalmente, gli scienziati potrebbero dire la loro, ma certo non come facevano quei ricercatori che fino a pochi anni orsono pubblicavano articoli per sostenere che fumare non faceva poi così male. In seguito siamo venuti a sapere che i loro lavori erano finanziati da un noto fabbricante di sigarette. Lo stesso sembra accadere oggi, in certi casi, sul tema del Riscaldamento Globale del Pianeta e le sue conseguenze.
Gli interessi in gioco sono molti, variegati ed assai importanti. Eppure dobbiamo tentare di uscire da questa sorta di gabbia che tende a bloccarci intorno a posizioni precostituite e dobbiamo uscirne presto se vogliamo lasciare ai nostri figli un mondo vivibile oltre che un dignitoso ricordo di quanto ha fatto la nostra generazione.
Ritengo che non dobbiamo attendere una concessione da parte di qualcuno, dobbiamo trovare noi stessi il modo d'uscire da questa impasse e dobbiamo farlo coinvolgendo attivamente nel problema quante più persone possibile.

Dobbiamo dunque parlarne con dati di fatto oggettivi, scrivere, informare in modo chiaro e trasparente affinchè la gente non sia scoraggiata da termini complessi. Evidenziare, se necessario, quelle frasi con cui altri riescono a far si che semplici ipotesi tutte da verificare vengano interpretate come verità accertate. Specie se ripetute continuamente da vari organi di stampa.
In questa fase i giornalisti ed i mezzi di comunicazione hanno un'importanza elevata. Vivendo in un mondo in cui siamo spesso bombardati da media che apparentemente non hanno a cuore l'evoluzione obiettiva e critica dei fruitori, non si deve pensare che sia un compito facile ma visto che riguarda milioni e milioni di persone in tutto il mondo, Italia compresa, abbiamo il diritto/dovere di provare, utilizzando strumenti alla portata di tanti.

I primi riferimenti, in parallelo alla rete Internet, sono radio, tv e giornali locali che possono aiutare per dare voce a questi argomenti anche presso settori non ancora collegati a Internet. Tanti livelli locali permettono di coprire un ampio bacino.
Più complessa sarà la collaborazione con i grandi mezzi di comunicazione che coprono aree più vaste dei precedenti, ma qui la rete Internet può essere di grande aiuto essendo accessibile a tante persone in quasi tutto il mondo ed a basso costo. Open Network for a New Science - EgoCreanet la sta usando sempre di più e sempre meglio col contributo ed il tempo di tante persone e tante ancora ne serviranno per migliorare continuamente la proposta.

Dobbiamo insomma fare in modo che questa richiesta di informazione scientifica per una presa di coscienza generale ed a vasto raggio venga direttamente dai cittadini, dagli elettori, dai contribuenti che dimostreranno così la loro volontà di riprendersi la centralità nelle scelte della vita sociale ed economica. Sono loro, quindi siamo tutti noi le persone da coinvolgere.

Questa richiesta qualora strutturata efficacemente permetterà ai ricercatori interessati di portare avanti il proprio studio, la propria ricerca, sondando tutte quelle prospettive che finora sono dovute restare in un cassetto per non essere emarginati dalla comunità economica, scientifica e politica di tutto il mondo e sotto molte bandiere.
Compito fondamentale dei ricercatori e dei giornalisti, sarà quello di mettere a fuoco gli aspetti più qualificanti del progetto per un nuovo approccio alla scienza in modo da far convergere l'interesse di quante più persone possibile, affinché il lavoro sia compreso, supportato e non travisato da tutti coloro che lo avranno reso possibile, i cittadini, creando una sorta di circolo virtuoso, in cui nessuno può fare a meno del sostegno dell'altro, pena il crollo di tutto. Una forma di pari dignità generale.

Ritengo che il primo passo da fare sia quello di dettagliare le basi adatte per capire quelle che sono le problematiche di cui vogliamo interessarci, quelle che si ritengono le fondamenta del progetto nel suo insieme e che interessano la vita di ognuno di noi, in modo che tutti i potenziali sostenitori siano a conoscenza del fatto che nonostante i problemi appena accennati, un nuova scienza è possibile grazie alla buona volontà di tanti ed agli strumenti di condivisione adesso disponibili e che sarà utile per l'evoluzione di un nuovo ambiente, di un nuovo modo di vivere, di un mondo nuovo.
Spero anche per la condivisione di una nuova coscienza etica generale, per la quale non è mai troppo tardi, ma neanche troppo presto.