Autori: Primo Galletti e Aldo Aluigi
L'esistenza delle Onde Gravitazionali fu postulata
da A. Einstein con la Teoria della Relatività Generale
nel 1917.
La Teoria della Relatività, poiché rappresenta
gli eventi nello spazio quadri-dimensionale, descrive queste
onde come increspature nello spazio-tempo ("ripples
in space-time").
E' ben noto che le onde in genere (acustiche, elettromagnetiche,
marine, etc...) servono a trasportare energia. Le onde gravitazionali
non fanno eccezione in questo. Le Onde Gravitazionali vengono
emesse a seguito di collassi e/o esplosioni di corpi celesti che
posseggono un intenso campo gravitazionale. Durante tali eventi,
poiché il loro campo gravitazionale subisce un forte cambiamento,
vengono emesse onde gravitazionali che, trasportando energia gravitazionale,
servono a ripristinare l'equilibrio. Ad esempio, quando un corpo
celeste esplode diminuisce la sua energia gravitazionale, per
cui si genera un'onda gravitazionale positiva che disperde
nell'ambiente circostante l'energia gravitazionale in eccesso.
Viceversa, quando un corpo collassa, la sua energia gravitazionale
aumenta, per cui si genera un'onda gravitazionale negativa
che preleva energia gravitazionale dall'ambiente circostante.
Sono evidenti, nel caso del collasso, le difficoltà interpretative
di quanto detto poc'anzi se si immagina l'ambiente circostante
completamente "privo di gravita".
Qui di seguito, cercheremo di descrivere come sono fatte e come
si generano, SECONDO NOI, le Onde Gravitazionali.
Ovviamente, non si possono comprendere le Onde Gravitazionali
(gravità dinamica) senza aver compreso prima come
è fatta e come agisce la Gravità (gravità
statica). Per cui, inizieremo da questa.
Cosa é la Gravità? Come si trasmette? Con
quale meccanismo la Forza di Gravità agisce sui
corpi? La gravità, come viene intesa oggi, é un
qualcosa di statico che si trova concentrata intorno (e dentro)
i corpi, ossia intorno alla materia propriamente detta (protoni,
elettroni, neutroni, etc..) la quale esercita una foza attrattiva
sui corpi che vi si trovano immersi.
La Fisica di oggi NON AMMETTE l'esistenza di alcun mezzo
di trasmissione per le forze (e.g. elettriche e magnetiche),
inclusa quella di gravità la quale viene solitamente spiegata
ammettendo una quanto mai misteriosa "azione-a-distanza"
tra i corpi. La Teoria della Relatività, con la sua spiegazione
in termini di "curvatura dello spazio-tempo", non ha
contribuito a migliorare questa situazione.
Sappiamo che più un corpo é grande, ossia é
costituito da più materia, e più la forza di gravità
che é in grado di esercitare risulta elevata. Ma non solo.
Oggi sappiamo anche un'altra cosa molto importante. Se lo stesso
corpo, ossia con la stessa quantità di materia,
viene concentrato in un volume minore (e.g. a seguito di un collasso)
la forza di gravità che é in grado di esercitare
risulta maggiore. Questa ultima constatazione, oggi, mette in
seria crisi la Legge della Gravitazione Universale di Newton
in quanto nella ben nota formula che la rappresenta compare soltanto
la quantità di materia (massa) e non come questa materia
si trova distribuita nello spazio!
Per "salvare" la Legge di Newton i fisici hanno inventato
la Materia "oscura"'. Ossia, una sorta di sostanza
che non si sa bene cosa sia ma che dal punto di vista gravitazionale
si comporterebbe come materia effettiva, mentre sia da un punto
di vista meccanico che elettromagnetico equivarrebbe al "nulla"
o poco più. Ma la cosa che più sorprende é
che per fare funzionare la Legge di Newton per le galassie e le
altre strutture celesti di grandi dimensioni, questa Materia "oscura"
non si troverebbe verso il centro ma bensì sulla periferia
di esse! Ad esempio, per poter spiegare la maggiore velocità
di rotazione (rispetto a quella prevista dalla Legge di Newton)
delle stelle più esterne di una galassia occorre che questa
materia formi una specie di alone intorno alla galassia stessa.
Oggi sappiamo che anche strutture celesti di dimensioni molto
più "piccole" di una galassia come il Sistema
Solare hanno bisogno della Materia "oscura". Le sonde
Pioneer 10 e 11 lanciate negli anni '70 e che oggi si trovano
a diverse centinaia di AU di distanza (1 AU=distanza Sole-Terra),
nel loro moto di allontanamento subiscono una decelerazione maggiore
di quella prevista dalla Legge di Newton. E' come se queste sonde
stessero attraversando una zona ricca di Materia "oscura"!
A noi l'idea della Materia "oscura" non piace, così
come non ci piace l'azione-a-distanza. Pertanto, ci siamo dati
da fare per cercare una spiegazione per la Gravità
che fosse più soddisfacente e, soprattutto, più
utile, disposti anche a rinunciare ad una legge "esteticamente
molto valida" come quella di Newton.
Noi siamo convinti che la Gravità e le Onde Gravitazionali,
così come molte altre questioni della Fisica, possano essere
ben comprese se si ammette che lo spazio che circonda la materia
non sia "vuoto" ma abbia caratteristiche fisiche ben
precise che dipendono dalla sua densità, e che in questo
spazio "fisico" possa trovare luogo l'energia
gravitazionale. La cosa più semplice é di immaginarlo
come una specie di super-fluido in cui tutta la materia vi si
troverebbe immersa.
L'energia gravitazionale verrebbe rappresentata attraverso lo
stato di compressione/espansione di questo spazio "fisico"'.
In questo modo, l'energia gravitazionale contenuta in un metro
cubo risulterebbe direttamente proporzionale alla quantità
di spazio "fisico" in esso contenuta, per cui, una
zona dove lo spazio "fisico" risulta più denso
questa possiede una maggiore energia gravitazionale.
Ora, noi diciamo che la materia, per sua natura, produce un addensamento
di spazio "fisico" intorno a sé. E più
materia é presente in una determinata regione tanto maggiore
risulta questo effetto di addensamento, ed una stessa quantità
di materia concentrata in un volume più piccolo produce
un addensamento di spazio maggiore.
Il Campo Gravitazionale sarebbe, dunque, rappresentato
con la densità dello spazio "fisico".
Più precisamente, la Gravità (statica) verrebbe
rappresentata con il suo gradiente di densità. Ma
possiamo fare di più. Possiamo pensare a un super-fluido
comprimibile e associare ad esso anche una pressione (gravitazionale!)
in modo del tutto analogo a come si usa fare nella Meccanica dei
Fluidi. Ossia: Delta p = c^2 *Delta d, dove, c
é la velocità di propagazione delle onde (in questo
caso delle onde gravitazionali, la quale é uguale a quella
della luce).
In questo modo, abbiamo associato al gradiente di densità
anche un gradiente di pressione, per cui si potrebbe rappresentare
la Forza di Gravità come una sorta di spinta
di Archimede esercitata dallo spazio "fisico" sui
corpi che si trovano in esso immersi e affermare molto semplicemente
che:
un corpo immerso nello spazio "fisico" in cui é
presente un gradiente di densità (e, quindi, di pressione)
riceve una spinta nella direzione e verso del gradiente stesso
(ossia verso densità/pressioni crescenti) in modo direttamente
proporzionale all'entità di detto gradiente.
La spinta di Archimede é anche direttamente proporzionale
al volume del corpo che viene immerso, pertanto la forza
di gravità viene a dipendere, in questo modo, anche dalla
quantità di materia che costituisce quest'ultimo.
Un oggetto celeste collassato produce intorno a sé un addensamento
di spazio maggiore e, quindi, un gradiente di densità più
elevato dello stesso oggetto non collassato. Pertanto, non
sono più necessari oggetti massicci per avere campi gravitazionali
intensi. Ad esempio, un quasar che si trova al centro di una
galassia ellittica gigante può benissimo avere una massa
(intesa come materia vera!) che é una frazione, anche piccola,
di quella della galassia che lo ospita, purché questo occupi
un volume molto piccolo. Ossia, il quasar sia costituito da Materia
collassata ossia, da materia priva o quasi di energia elettromagnetica.
Non c'é, quindi, più bisogno di molta Materia
"oscura" ma di poca Materia collassata per
giustificare gli enormi campi gravitazionali che si ritrovano
intorno in talune strutture celesti. Potremmo dire, in termini
imprecisi, che la Materia "oscura" altro non sarebbe
che spazio addensato prodotto dalla materia collassata.
Detto questo sulla Gravità, possiamo ritornare alle Onde Gravitazionali.
Quando un corpo collassa trascina con sé anche lo spazio
"fisico" addensato che aveva intorno e che ne rappresentava
il suo campo gravitazionale. Questo spazio andrà ad occupare
un volume minore per cui si troverà ad avere, dopo il collasso,
una densità maggiore. Altro spazio "fisico" preso
dall'ambiente circostante verrà richiamato verso il centro,
risucchiato dalla depressione (gravitazionale) che si viene a
generare con il collasso. In termini più precisi, diciamo
che viene prodotta un'onda gravitazionale negativa (onda
di depressione) per ristabilire le condizioni di equilibrio nello
spazio "fisico" intorno al corpo.
Cosa accadrebbe al Sistema Solare se, per un qualunque motivo,
il Sole dovesse collassare? Ossia se, improvvisamente, il suo
raggio si dovesse ridurre dai 695,000 km a 695 km? La densità
dello spazio "fisico" dentro e intorno al Sole aumenterebbe
di 1,000^3=10^9 volte, per cui si genererebbe un'onda gravitazionale
(sferica) che investirebbe tutti i pianeti e gli altri corpi celesti
presenti. E poiché questi corpi si trovano immersi nello
stesso spazio "fisico", verrebbero anch'essi trascinati
verso il Sole, andandosi a posizionare in orbite molto più
piccole, congruenti con l'aumento del campo gravitazionale (il
quale diventerebbe 1,000^2=10^6 volte più intenso e il
raggio delle orbite risulterebbe 1,000 volte più piccolo).
Cosa percepiremmo, di tutto questo, noi che ci troviamo sulla
Terra? Ebbene, molto poco o niente. Perché?
Anche la Terra subirebbe una contrazione delle sue dimensioni
del tutto analoga a quella del Sole. Il suo raggio si ridurrebbe
da 6,300 km a 6.3 km e, nello stesso tempo anche noi subiremmo
una riduzione delle nostre dimensioni della stessa entità.
Ma poiché anche il nostro metro campione subirà
un accorciamento analogo non ci accorgeremmo di essere diventati
1,000 volte più piccoli!
Come si comporteranno i nostri orologi? Ebbene, gli orologi continueranno
a marciare come prima! Ossia, gli orologi non vengono influenzati
dal campo gravitazionale. Tanto é che non verrà
da noi percepita alcuna variazione del periodo orbitale dei pianeti
e continueremmo a misurare le stesse velocità sia orbitali
che di rotazione! Anche il conta-chilometri a bordo delle nostre
automobili continuerà a fornire le stesse indicazioni di
prima in quanto sia le ruote dell'auto sia i percorsi che si effettuano
si saranno ridotti di 1,000 volte.
Anche gli altri strumenti di misura a nostra disposizione subirebbero
un analogo cambiamento. Ad esempio, nei circuiti elettrici le
tensioni e le correnti circolanti subirebbero una riduzione di
1,000 volte, ma poiché anche i voltmetri e gli amperometri
avranno subito una contrazione analoga, noi continueremmo a
misurare le stesse quantità di corrente e di tensione.
I nostri computer e le centrali elettriche continuerebbero a funzionare
come prima e la frequenza effettiva con la rete elettrica sarà
ancora di 50 Hz!
Cosa accadrebbe se, subito dopo il collasso, il Sole dovesse "sparire"
all'improvviso? Il suo campo gravitazionale (ossia, lo spazio
addensato intorno al Sole) non potrà mai "sparire"
con esso e, venendo a mancare la materia del Sole che lo tratteneva,
subirebbe una violenta espansione per portarsi in equilibrio con
lo spazio intorno al Sistema Solare. In altre parole, anche in
questo caso verrà generata un'onda gravitazionale di
compressione che provvederà a disperdere nell'ambiente
circostante il campo gravitazionale "rilasciato" dal
Sole. A causa di questa violenta espansione i pianeti verranno
allontanati l'uno dall'altro e dal punto dove si trovava il Sole.
Una volta che l'onda gravitazionale si é estinta e, tutt'intorno,
lo spazio é ritornato a riposo (ossia, non é presente
alcun gradiente di densità), i pianeti non saranno più
soggetti alla forza di gravità del Sole e il loro moto
subirà un profondo cambiamento, disponendosi su nuove orbite
che dipenderanno dai campi gravitazionali residui prodotti da
essi stessi. Questi pianeti inizieranno a ruotare l'uno intorno
all'altro come fanno le stelle di un ammasso globulare, con Giove
e Saturno che, per la loro maggiore massa, tenderanno a posizionarsi
prevalentemente al centro di questo mini-ammasso. E rimarranno
in attesa di essere catturati da qualche altra stella o corpo
celeste di più grandi dimensioni.
L'onda gravitazionale di espansione produrrà, dunque, una
mini-espansione, ossia una sorta di mini-allargamento (locale)
dell'Universo.
Ora, provate a immaginare quanto spazio addensato possa esseci
intorno a un quasar che vive al centro di una galassia ellittica
gigante, oppure all'interno di un ammasso di galassie. Se, improvvisamente,
uno di questi oggetti dovesse collassare e "sparire",
la quantità di spazio "fisico" che verrebbe rilasciato
nell'ambiente produrrebbe una espansione locale molto più
grande. Se, poi, a collassare e a "sparire" fossero
qualche centinaio di questi oggetti all'anno, sparsi quà
e là nell'Universo, allora questo effetto di espansione
sarebbe di grandi proporzioni e noi vedremmo gli oggetti celesti
intorno a noi allontanarsi in modo direttamente proporzionale
con la distanza, come oggi viene rappresentato mediante la
ben nota Legge di Hubble.
Con lo spazio "fisico" non ci sarebbe più bisogno,
quindi, neanche dell'Energia "oscura" per spiegare
l'espansione dell'Universo che avverrebbe, tutta, a spese della
(enorme) energia gravitazionale che questi oggetti celesti supermassicci
accumulano durante la loro esistenza.
Vogliamo concludere con la cosa, forse, più importante:
al variare della densità dello spazio anche la velocità
della luce, al pari delle altre velocità, varia in proporzione
diretta con le dimensioni dei corpi. E poiché anche
gli interferometri variano la loro lunghezza quando sono immersi
in un campo gravitazionale, non si noterebbe alcun cambiamento
nelle frange di interferenza all'arrivo di un'onda gravitazionale.
Adesso sapete anche perché, nonostante gli enormi sforzi
economici sostenuti per costruire interferometri sempre più
grandi e precisi, questi strumenti non sono in grado di "vedere"
le Onde Gravitazionali.
Roma, 23 Novembre 2005