Autore: Alessandro Basso
Qualche tempo fà, parlando
con Flavio Gori e Giorgio Turi, mi fu detto che sarebbe stato
di un certo interesse se avessi scritto qualcosa sulle mie impressioni
di Firenze 30 e più anni dopo averla lasciata. Ma cosa
rispondi quando qualcuno ti dice: che effetto fa di ritornare
nella tua città natale , come trovi Firenze dopo tanto
tempo ? Come fa uno ad esprimere in poche parole il turbine di
sentimenti , la gioia di rivedere i luoghi che gli sono tanto
cari ? E poi, dopo la freddezza delle metropoli americane, ritrovare
Firenze, una città che pare disegnata da una mano divina
per confondersi con la natura e migliorarla! Come descrivere l'impressione
di rivedere la perfetta bellezza di San Miniato al Monte con i
suoi cipressi o di godere la vista dei tetti dalla torre del Palazzo
Vecchio la mattina presto o del Cupolone da Piazza dell'Annunziata
in un giorno d'Autunno,quando i colori sono sfuocati e quasi irreali
o di sentire le campane del tardo pomeriggio ? Uno ha bisogno
di raccogliersi, di essere un individuo pensante e così
eccomi qua a cercare di rispondere alla domanda " come ti
sembra Firenze dopo tanti anni ? "
Lasciai Firenze nel 1964 per andare a lavorare a Roma e poi nel
1967 sono emigrato negli Stati Uniti. Dell'ultima parte del periodo
passato in Italia ricordo il profondo senso di colpa , che ho
continuato a provare per molti anni , per non essere andato a
Firenze nel Novembre 1966, quando ci fu l'alluvione; a quell'epoca
però ero indaffarato a Roma con il mio lavoro e mi stavo
preparando per il grande passo dell'emigrazione per cui il tempo
sembrava mancare.
Dopo la partenza sono tornato per brevi periodi nella mia città
natale, ma solo dodici anni fà le mie visite si sono fatte
più frequenti e negli ultimi cinque anni sono tornato regolarmente
due volte l'anno per periodi di due-tre mesi. Durante gli anni
di assenza ho avuto modo di osservare Firenze da una certa distanza,
il che mi ha consentito di averne una visione più panoramica,anche
se non ho potuto essere al corrente del funzionamento interno
delle varie amministrazioni cittadine. Sono stato lieto di constatare
che la città è ora più aperta , più
giovane, meno isolata e meno legata al passato. Per uno come me
,che ha sperimentato la burocrazia degli anni '50 e '60 la prima
cosa che balza agli occhi e lascia un pò increduli è
la relativa efficienza degli Uffici, la generale cortesia degli
impiegati e l'organizzazione dell'attesa. Non esistono più
le code infinite dove i "furbi" cercano di passarti
avanti e poi quando arrivi allo sportello ti dicono che il modulo
non è quello giusto o che ti trovi allo sportello sbagliato
o che devi tornare domani , perchè ora è troppo
tardi. Ora entri, prendi un numero, dopo aver controllato al
banco delle informazioni se hai i documenti giusti, e poi sei
chiamato in un ufficio dove ti metti a sedere e parli civilmente
con un impiegato, che il più delle volte sembra sapere
cosa fare ed ha perfino un computer per verificare le cose. A
voi questo sembrerà un pò ovvio , ma per uno come
me che rivede una burocrazia dopo 40 anni , sembra un sogno.
Un'altra piacevole sorpresa è stata per me di notare la
gentilezza dei commessi di negozio. Nel mio ricordo essi erano
spesso un pò disdegnosi, gelosi della propria mercanzia
ed in certo qual modo intimidatòri ed aggressivi nel senso
che spesso avevi la sensazione di non poter uscire dal negozio
senza avere comprato qualcosa . Ora invece , forse per la concorrenza
dei grandi magazzini dove puoi guardare quanto vuoi e valutare
la merce senza essere disturbato, i commessi sembrano essere più
amichevoli e di aiuto. Una piccola cosa, ma che rende la vita
più piacevole.
Se vai in giro per la cittá noti che molte facciate vengono
restaurate , i selciati sono stati rifatti, i quartieri, anche
quelli più modesti, sono migliorati d'aspetto , ripuliti
e rivestiti a festa . Ci sono molto più ristoranti di
tutti i generi, più bar e pasticcerie (ricordo i tempi
quando questi locali si potevano contare sulla punta delle dita
) e mentre per le strade una volta si vedevano solo fiorentini
od al massimo qualche cinese venditore di "clavatte"
nella zona di San Lorenzo, ora vedi gente di tutti i colori e
di differente provenienza .
E' un piacere constatare come sia stata fermata la mania distruttrice
del dopoguerra ( fatto particolarmente ironico perché la
città era stata in gran parte risparmiata dai bombardamenti
aerei) , che affliggeva soprattuto la parte di Firenze costruita
ai tempi in cui la città doveva divenire Capitale dell'Italia
. Questa aveva portato alla demolizione di vari villini sui Viali
di Ciconvallazione od in certe strade come Via Lorenzo il Magnifico.
con la susseguente costruzione di "casermoni" con appartamenti
moderni. Ora lo stile di queste case di circa 150 anni fà
è nuovamente apprezzato, così un epoca non è
andata distrutta e questo è un passo avanti .
Tutto questo è bello e positivo e fà di Firenze
una città più vibrante, più giovane e moderna,
ma poi ti accorgi che certi negozi sono spariti : la pasticceria
Bruzzichelli , i negozi Bongi e Pineider di Via De'Cerretani,
il Forno Balboni e Müeller di Via della Vigna Nuova , la
salumeria Calderai di Via dell'Ariento ed in Via Tornabuoni la
Libreria Sieber , con i suoi commessi colti e un pó insolenti,
e la gioielleria Buccellati . Spariti anche il negozio all'angolo
di Via dell'Ariento e Piazza San Lorenzo, che d'Estate era un
gelateria e d'Inverno offriva la pattona ed il castagnaccio, le
latterie che vendevano la panna con i cialdoni e quel posto con
la macchina che faceva i bomboloni in Via del Corso e così
via. Andati sono i vecchi cinema all'aperto, delizia di chi rimaneva
in città d'estate e le Cascine sono diventate quasi infrequentabili
. Ti rendi conto che vari ristoranti del centro storico offrono
piatti di gusto generico "tanto i turisti non se ne accorgono
nemmeno" e che magari hanno sul tavolo una bottiglietta di
verdissimo e limpidissimo olio "extravergine" alla clorofilla
(devo precisare a questo proposito che , per fortuna, molti ristoranti,
specialmente nelle zone non turistiche, continuano a proporre
una cucina di alta qualità sia puramente tradizionale,
che con un tocco di originale creatività). Ti accorgi poi
che la Segreteria della Facoltá di Medicina non è
più in Piazza San Marco, ma é stata trasferita
a Careggi, che le varie Facoltá vengono traslocate a Novoli
e che insomma piano piano varie Istituzioni ed Uffici si muovono
verso la periferia, mentre il centro diventa sempre piú
per i turisti e più impersonale , con sempre meno artigiani,
che non stanno più là perché gli affitti
sono troppo alti o semplicemente perché i vecchi muoiono
ed i giovani non vogliono più fare quel lavoro.
Dal momento che ora divido la mia vita tra Firenze e gli Stati
Uniti ho deciso di non avere un mezzo motorizzato in Italia e
quest'è stata la ragione di una grande scoperta. Ho infatti
visto Firenze a piedi od usando i mezzi pubblici e questo mi ha
fatto non solo apprezzare di più la bellezza, la storia
ed i segreti della città, ma anche conoscerne i vari quartieri,
ed anche mi ha fatto rendere conto di come Firenze sia in realtà
assai piccola infatti, almeno nella parte compresa dentro i Viali
di Circonvallazione, la si può attraversare completamente
con mezz'ora di cammino.
Il concetto di Firenze che avevo prima della mia partenza per
gli Stati Uniti era, mi accorgo ora, assai limitato . Il mio mondo
era intorno a Careggi, la mia abitazione ed il Centro . Nei giorni
di festa poi uscivo per andare verso Fiesole o Settignano o magari
al Piazzale e San Miniato. Conoscevo poco dei quartieri di Oltrarno
, quasi nulla della zona di Piazza S.Ambrogio e Piazza Ghiberti,
delle strade dietro il Palazzo Vecchio , dei quartieri periferici
di Rifredi ,della zona di Porta a Prato o quella di San Salvi
tanto per ricordarne alcuni. In realtà ho scoperto solo
dopo il mio ritorno che questi sono quasi delle città a
sé, con caratteristiche diverse ed abitati dai veri fiorentini
ora che il Centro sta diventando sempre più impersonale
e turistico. E' cioè un mondo che se non fosse per il
mio camminare ed usare i mezzi pubblici mi sarebbe rimasto pressocché
sconosciuto e mi ha fatto apprezzare Firenze in modo diverso dai
vecchi tempi quando la " Città" era solo il
Centro e tutto il resto erano Borghi o la Periferia, qualcosa
insomma come una Firenze di seconda classe.
Un altro tesoro scoperto sono stati i giardini ed i cortili dietro
le case. Naturalmente ne ero a conoscenza dell'esistenza, ma è
stata solo in tempi recenti che l'ho potuto constatare di persona,
perché camminando è facile scorgerli e il più
delle volte visitarli, dal momento che i cancelli sono spesso
aperti. E' stata una vera gioia scoprire la pace e la bellezza
di questi spazi, che ti fa sentire in un altro mondo anche se
è a pochi metri dalle rumorose strade.
Camminando per le strade mi sono poi reso conto di
certi cambiamenti, che altrimenti penso non avrei notato. Ricordo
ad esempio che fino agli anni '60 i vari palazzi gentilizi erano
ancora abitati dalle famiglie originarie, i Pucci, i Corsini,
i Torrigiani e cosí via. E'ora ovvio invece che tali famiglie
hanno al più mantenuto uno o più appartamenti in
detti palazzi , ma che tutto il resto e' stato affittato ad Uffici,
appartamenti e negozi; un piccolo dettaglio forse, ma anche
un indice del cambiamento dei tempi.
Ho scoperto poi come sia facile di arrivare in campagna dal centro
della città ; mète come il Pian dei Giullari, Fiesole,
Settignano e Bellosguardo richiedono infatti non più di
una mezz'ora a piedi e autobus e questo devo dire è un
gran sollievo specialmente quando la città comincia ad
andare " un pò stretta".
Il fatto che la città è certamente abbordabile a
piedi od usando i mezzi pubblici fa pensare alla follia che è
il traffico che affligge Firenze di oggi ; traffico non solo molto
rumoroso per le sirene spiegate di giorno e notte e le motociclette
con marmitte "da corsa", ma anche assai pericoloso,
perché i Viali sono usati come piste da competizione ed
i marciapiedi devono spesso essere divisi tra pedoni, motociclisti
e ciclisti. E' veramente difficile capire perché le gente
insiste con i mezzi motorizzati, quando,come è successo
a me, per fare il tragitto da Porta a Prato alla Fortezza da Basso
in automobile sono necessari 45 minuti di guida in un traffico
infernale, mentre lo stessa distanza potrebbe essere fatta a piedi
in 20 minuti in modo assai più piacevole, anche se avvelenato
dall'inquinamento.
Una volta Firenze era un modello di pulizia . Le strade venivano ogni giorno spazzate e lavate accuratamente : un vero motivo di orgoglio per i fiorentini ed una qualità ammiratissima dagli stranieri. Ora la città è piuttosto maltenuta, anche se devo constatare un miglioramento rispetto agli anni '90. Certe zone , come quella dei Viali di Circonvallazione e la zona intorno al Mugnone (Via lorenzo il Magnifico,Viale Milton etc.) sono assai sporche, con cartacce e giornali che rimangono nella strada o sui marciapiedi per settimane. E questo per non parlare degli orribili "cassonetti' che affliggono tutte le zone della città, compreso il Centro storico. E' vero che si vedono spesso i mezzi del "Quadrifoglio" con lo slogan "Igiene è benessere", ma lo slogan rimane tale e la pulizia è fatta alla carlona da un personale annoiato e così l'igiene non c'è ed il malessere impera. Andati sono i tempi quando uno dei primi gridi uditi al mattino era " laaa ... Nettezza!" che annunciava l'arrivo del personale che prendeva i rifiuti da casa in casa e talvolta riusciva persino a sorridere.
Infine, anche se non si tratta di un fenomeno strettamente fiorentino, devo accennare al cambiamento dell'assistenza medica che ho notato in questi ultimi anni. Quando lasciai l'Italia il sistema di assistenza sanitaria era tale che solo in pochi Ospedali, di solito quegli Universitari, si poteva ottenere una buona assistenza medica. Anche a livello universitario però i metodi diversi da quelli tradizionali e più moderni erano non infrequentemente guardati con un certo sospetto e non c'era un attivo e diffuso scambio con l'Estero,come invece sembra esistere al momento attuale. Ora vedo che il sistema è del tutto simile a quello del resto del mondo civilizzato , che articoli di studiosi italiani sono di frequente pubblicati in riviste straniere e che, in certi campi, l'Italia è all'avanguardia dei trattamenti più moderni; basti pensare ai nuovi trattamenti del cancro della mammella e delle malattie cardiocircolatorie, solo per citarne alcuni. L'assistenza medica ora non sembra avere molto di che invidiare a quella degli Stati Uniti; in certo senso è anzi migliore, in quanto tutti i cittadini possono usufruirne , cosa non vera in America dove tutto, Ospedali compresi, è affidato all'iniziativa privata.
Per concludere questa chiaccherata devo dire che ho trovato
Firenze migliorata sotto molti aspetti, ma con profondo dispiacere
ho dovuto constatare che in questi ultimi anni non è potuta
sfuggire al diffuso involgarimento, ai problemi del traffico ed
a quelli creati dalla massa di rifiuti, che caratterizzano il
mondo contemporaneo. Con dolore ho anche constatato che sempre
più la città , per lo meno nella zona storica, sta
diventando impersonale , bella sí, ma non più dei
fiorentini e più "globalizzata", nel senso che
sta perdendo la sua identità. In gran parte i negozi non
sono più quelli tipicamente fiorentini, ma i soliti Armani,
Trussardi, Max Mara, Sisley e Benetton , che si possono vedere
in tutte le città del mondo, perché queste grandi
catene sono le uniche che si possono permettere gli affitti da
capogiro che caratterizzano il centro della città. Forse
questo è un aspetto di un fenomeno generalizzato dovuto
al fatto che, come dice la persona di cui parla Terzani nel suo
libro "Un indovino mi disse" (Ed. Tea,pag.143) "
le città di tutto il mondo decadono perché non sono
più abitate dai cittadini originari, ma vengono sempre
più invase da gente di passaggio e da quelli che ci vanno
per fare soldi"; ciò è difficile a dire, in
quanto le cause sono probabilmente multiple e complesse. Vedo
tuttavia che certe città, come Bologna, Siena, Lucca e
Pistoia, hanno controllato questo problema assai meglio di Firenze
e cosí c'è speranza per un futuro migliore ed una
grande opportunità per i Fiorentini e le loro Amministrazioni
cittadine.